Conoscere se stessi e il mondo

Conoscere se stessi e il mondo

Alessandra Leu-Giacomelli è una terapista olistica di origine romana operante nel Locarnese.  La prima impressione che si ricava da una visita al suo sito è lo stupore per il numero impressionante di strumenti di cui dispone. Oltre a praticare vari tipi di massaggio, tra cui il massaggio andino Qhaqoy  e il massaggio Lomi-Lomi della tradizione hawaiana, usa metodi di autoconoscenza quali i tarocchi, la numerologia, l’angelologia e altri ancora. Abbiamo chiesto ad Alessandra che cosa l’ha spinta a interessarsi di terapie olistiche.

“Ho iniziato la carriera come infermiera” dice Alessandra “e ciò che mi ha spinto profondamente a cercare qualcos’altro è stato il fatto che, lavorando in ospedale, mi sono resa conto che la maggior parte dei medici, non tutti per fortuna, tendevano a vedere le persone come delle semplici parti di corpi. Se sei oftalmologo, i pazienti sono solo occhi, se sei chirurgo ti concentri unicamente su braccia, gambe, organi e così via. Questa scoperta mi ha molto destabilizzato perché, entrando nel mondo della sanità, mi aspettavo invece un ragionamento di inclusione, di osservazione della persona intera. Quindi, dato che avevo già iniziato un percorso spirituale e di indagine dell’essere umano, ho deciso di mettermi a studiare altri sistemi di cura.  Ho fatto tutta una serie di corsi di terapie olistiche e ho tentato di utilizzarle all’interno del sistema sanitario, cosa molto difficile.

Hai incontrato molti ostacoli?
Si, perché mi sentivo ripetere in continuazione che dovevo correre, sbrigarmi, che non potevo restare più di tanto a parlare con il paziente e quindi ero costretta a infrangere qualche regola. Sono stata anche minacciata di ricevere lettere di richiamo e altri mezzi analoghi per farmi smettere. Comunque non volevo cambiare il mio modo di essere, perché per me la medicina è anche parlare, è accogliere le persone e non solo una serie di esami fatti in fretta e furia come una catena di montaggio. Un giorno, uno dei medici per i quali lavoravo aveva il collo completamente bloccato e mi sono trovata a proporgli un breve trattamento olistico. In un primo momento ha rifiutato, poi, visto che soffriva molto, l’ho quasi costretto a lasciarsi trattare e con alcune semplici digitopressioni si è sbloccato. Da allora, anche se non ha mai ammesso di crederci, quando mi vedeva che trattavo un paziente con le mie tecniche, se ne andava dicendo: “Torno più tardi”. È diventato più tollerante e non mi ha più ostacolata.

Come sei arrivata alle tecniche  che usi oggi?
Per mia fortuna, dal momento in cui ho detto sì alla vita e al cambiamento, sono stata molto guidata. Mi è capitato più volte che, dopo aver letto un libro che mi piaceva, scoprivo che l’autore veniva a tenere un corso nella vicinanze del luogo in cui risiedevo. È stato così ad esempio con Hernan Mamani di cui esitavo a comprare il libro ‘La profezia della curandera’ nonostante mi chiamasse, finché un giorno una mia amica me lo ha messo in mano durante una specie di trance.  Quando l’ho letto l’ho trovato entusiasmante per la sua  visione originale della donna e del metodo di guarigione andino, mi sono interessata per sapere dove trovare Mamani. Ero pronta a partire per il Perù e invece ho scoperto che stava per tenere un primo corso di Massaggio Andino ad Ischia.

Chi viene da te solitamente vuole guarire un sintomo fisico o fare un percorso di autoconoscenza?
A me si rivolgono diverse tipologie di persone. La maggioranza ha problemi fisici, ma durante il percorso è inevitabile scoprire che il problema fisico nasce da emozioni, pensieri negativi, stress.

Da cosa nasce questa sofferenza?
Molto spesso nasce dal fatto che le persone, nella vita, non hanno seguito le loro vere aspirazioni e quindi si trovano a fare un lavoro che non amano e, a volte, sono anche intrappolate in situazioni pesanti a livello famigliare perché è molto difficile non riportare in famiglia le sensazione negative del lavoro.

Come affronti queste situazioni?
Solitamente faccio fare anche un percorso di tipo psicologico perché oggi non è possibile non andare a lavorare anche con la mente e quindi cominciamo un processo in cui li accompagno un po’ più a se stessi e a vedere le dinamiche che li hanno portati ad ammalarsi. Si tratta alla fine di un percorso di risveglio della coscienza che parte dal fisico e che porta a integrare quello che veramente noi siamo.

Chi sceglie il tipo di tecnica da usare?
Dipende. Mio marito ed io lavoriamo in parte presso un albergo di Ascona dove incontro tantissime persone diverse.  In questi casi lascio che siano loro a scegliere il tipo di terapia che desiderano. I miei clienti privati invece si affidano di più a me.

E tu come determini che tipo di tecnica è migliore per una persona?
Il mio maestro ha sempre detto che, una volta che avevamo imparato una tecnica, dovevamo dimenticarla lasciandoci guidare dalle mani e da qualcosa di più grande di noi. È ciò che faccio, appoggio le mani sul corpo della persona, prendo due bei respiri profondi e mi faccio canale per una forza più grande.

Parlando di Mamani, hai detto di essere stata attratta dal fatto che la Saggezza Andina pone l’accento sul femmile. Il tuo percorso è particolarmente legato alla parte femminile?
Si, anche se per essere sincera non sono favorevole a una divisione tra uomo e donna. D’altro canto tutti noi possediamo un’energia maschile e femminile.  Mi rendo conto che siamo in un’epoca al femminile e penso che le donne abbiano bisogno di ritrovare se stesse, perché, come ormai sappiamo tutti, sono state schiacciate per secoli. Proprio per questo molte donne sono state costrette, per difendersi, a sviluppare un’energia maschile poco sana e quindi è importante che possano guarire questa energia maschile per poter trovare un giusto equilibrio. Trovo che sia un bellissimo lavoro per le donne recuperare il femminile, ma non devono dimenticare di andare anche a ritrovare quell’energia maschile sana che permette loro di agire nel mondo, perché con l’energia femminile accogli e ricevi le intuizioni, ma è con l’energia maschile le porti e le agisci fisicamente nel mondo. Ci sono donne che hanno idee geniali, ma poi non sono in grado di concretizzarle per mancanza di energia maschile. Bisogna quindi fare un lavoro di riunione delle due energie. Io sono sempre per l’unione, mai per la divisione. Sono per il ritorno all’Uno.

Attualmente stai completando una formazione in Cristalloterapia. Che cosa ti ha spinto a intraprendere questo percorso?
Sono sempre stata affascinata dai vari regni della natura e il loro “potere magico”. Ho conosciuto questa donna che insegna la cristalloterapia utilizzando un linguaggio molto affine al mio cioè che parla di risveglio, di autoguarigione attraverso i cristalli. Però fondamentalmente quello che mi spinge a studiare sempre di più tutte queste discipline è che coltivo il progetto di una scuola che posso solo descrivere paragonandola a Hoghwarts,  la scuola di magia di Harry Potter, una scuola dove si coltivino tutte le discipline, le qualità e le facoltà per uno sviluppo armonico dell’essere umano in modo da poter conoscere meglio noi stessi e quindi il mondo.

Per saperne di più: www.primoarcobaleno.org

 

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