Le cinque ferite e come guarirle

Le cinque ferite e come guarirle

In che modo le emozioni possono condizionare l’essere umano ? Quando alterano la visione reale della nostra esistenza per esempio. Quando creano sofferenza emotiva o psichica, e di conseguenza condizionano la nostra vera essenza, il nostro vivere liberi da catene che ci tengono ancorati a delle memorie, un trauma, una situazione non elaborata, un ricordo “tossico”.Rifiuto, abbandono, umiliazione, tradimento e ingiustizia. Queste sono le 5 ferite dell’anima che Lise Bourbeau, terapeuta e formatrice ha descritto nel suo libro “Le 5 ferite e come guarirle”. Cinque ferite che ci segnalano, attraverso la sofferenza e il disagio, quanto ci stiamo allontanando dal disegno del sè, dallo scopo di vita a cui siamo chiamati e di come lasciamo che sia l’ego a dirigere la nostra esistenza”. Incontro con Sara Azzolini, ricercatrice della natura umana e delle dinamiche malsane all’interno dei rapporti interpersonali.

a cura di Natascia Bandecchi

 

Che cosa sono le Cinque ferite ?
Sono 5 tipi di ferite emotive che si formano durante l’infanzia. Ogni ferita nasce in un determinato arco temporale. Per esempio, il rifiuto nasce dal concepimento al primo anno di età, sino ad arrivare all’ingiustizia che si sviluppa dai 4 ai 6 anni. Cosa accade quindi ? Nel bambino si crea questa specie di solco emotivo che verrà fomentato negli anni con episodi simili richiamando quindi l’episodio principe (cioè quell’evento che ha dato il là all’attivazione della ferita). Ho usato appositamente il termine attivare perchè, dal mio punto di vista, portiamo nei nostri geni l’informazione della ferita che siamo chiamati a guarire.

 

L’evento che crea la ferita dev’essere per forza drammatico ?
No, può essere un avvenimento insospettabile, per esempio un papà che, contrariamente alla sua promessa di tornare a casa per giocare con il figlio, ha un contrattempo e quindi arriva tardi. Qui il bambino può vivere questa mancata promessa in: rifiuto, abbandono, ingiustizia creando così la prima memoria sulla quale si ricalcherà questo tipo di ferita.

 

Che succede al bambino che ha vissuto il mancato arrivo del papà quando è adulto ?
In genere è raro che le persone vivano una sana maturità emotiva. Perchè ? Perchè non viene insegnato loro nella maniera adeguata come affrontare le emozioni e come vivere quelle, chiamiamole, difficili. La conseguenza naturale è che queste emozioni “non digerite” si annidino nell’inconscio. Quando stazionano qui per molto tempo, e quindi non vengono riprese per essere viste e accolte, iniziano a ricreare nella nostra realtà episodi simili. Si innesca quindi un meccanismo di attrazione: una ferita – per esempio del rifiuto – vibra su una frequenza “x”. Se questa ferita non viene guarita continuerà ad emanare la frequenza “x” attirando a sè situazioni che richiamano questo tipo di vibrazione che, in questo caso, è il rifiuto. Più passano gli anni e più questo solco si farà profondo

 Rifiuto, abbandono, ingiustizia, umiliazione, tradimento.
Chiunque indossa una di queste ferite nell’arco della propria vita?
Solitamente le abbiamo tutte e cinque ma ne esiste sempre una (o più) predominante. Qual’è la nostra missione quindi ? Credo che, dal momento in cui nasciamo, abbiamo l’opportunità di guarirla/e. Non dobbiamo credere di essere dei condannati a vita. Un prezioso strumento per prendere confidenza con il tema delle 5 ferite è di sicuro il libro di Lise Bourbeau “Le 5 ferite e come guarirle” (Edizioni Amrita). Attraverso le pagine di questo manuale si può avere una prima infarinatura sulla tematica senza essere un terapista, uno psicologo, etc. La forma del corpo è un indizio importante che ci può aiutare a riconoscere il tipo di ferita. Per esempio la ferita dell’abbandono porta un corpo che è abbastanza magro, ha arti penzolanti, flaccidità, sguardo con occhi molto grandi e tristi.  La maschera è quella del dipendente. Grazie a queste informazioni, si può osservare con presenza i meccanismi automatici che mettiamo in atto dal momento in cui entriamo in contatto con la ferita. Di conseguenza si può comprendere che c’è ancora un bambino ferito che vive dentro noi. Spesso, erroneamente, si pensa che l’obiettivo finale sia quello di eliminare la ferita di cui si è portatore, in realtà l’unica formula che può far dissolvere la ferita è: l’amore per questo bambino che alberga ancora dentro di noi, e che non è mai stato preso per mano e condotto alla comprensione di sè stesso.  Il denominatore comune delle 5 ferite è la paura di non essere amati. Di conseguenza nel momento in cui riconosciamo nostri meccanismi, possiamo finalmente accompagnare il bambino nell’età adulta.

Una volta che si è scoperta la ferita cosa si può fare per guarirla definitivamente ?
Può sembrare riduttivo ma, dal mio punto di vista, tutto ruota intorno alla presenza. È sicuramente utile affidarsi a qualcuno che ci può aiutare a percorrere questo cammino autoconoscitivo. Può sembrare riduttivo ma sulla base della mia esperienza tutto ruota intorno alla presenza, e cioè osservare in maniera onesta e sincera, quei meccanismi che mettiamo in scena per proteggerci.

 Come sei arrivata alle cinque ferite ?
Uno dei primi libri che ho letto a 14 anni è stato “Ascolta il tuo corpo” di Lise Bourbeau.
Da lì mi si è aperto un mondo che mi ha portata naturalmente a “Le 5 ferite e come guarirle”.  
Non ho mai conosciuto mio padre. Ho vissuto la ferita da abbandono da parte di mio padre e quella del rifiuto da parte di mia madre. Questi aspetti della mia vita mi hanno portata inevitabilmente verso la maggior conoscenza di mè stessa. Sentivo che c’era un tassello profondo che mancava. Mi mancava la mia radice paterna.  Quando sono approdata alle 5 ferite è stato come un fulmine a ciel sereno, perchè ho compreso che si creava sempre un rapporto di dipendenza con gli uomini che sceglievo. Dipendenza che è una delle maschere della ferita dell’abbandono tra l’altro. Questa scoperta mi ha dato la possibilità di iniziare a intraprendere un percorso di maggior radicamento e di vivere le relazioni in maniera più sana e consapevole.

Cosa proponi attraverso i percorsi che offri ?
Con il tema delle 5 ferite propongo un workshop composto da meditazioniattive, condivisioni ed esercizi che ci permettono di comprendere a livello pratico, e non solo intellettuale, quale ferita mettiamo in atto nella vita di tutti I igiorni o nelle relazioni con cui abbiamo maggiori difficoltà. Credo che la praticità abbia un valore inestimabile soprattutto quando entrano in gioco le vulnerabilità delle persone. Nel momento in cui qualcosa ci tocca abbiamo maggiore difficoltà a cogliere il punto sul quale lavorare.. Il 13 e 14 aprile ci sarà un seminario intensivo presso il centro Yoga-Ashoka a Mendrisio durante il quale si approfondirà la preziosità di questo strumento autoconoscitivo (maggiori informazioni sul sito www.oltrelovvio.com). È un periodo storico in cui le relazioni di coppia stanno vivendo una crisi profonda. Il mio intento è quello di aiutare le persone a vivere relazioni consapevoli, partendo dalla conoscenza di sé stessi. Trovo che lo strumento delle 5 ferite sia meraviglioso perchè permette di vedere la propria vulnerabilità ma anche quella dell’altro. Quando entriamo in contatto con la vulnerabilità dell’altra persona, ci apriamo ad uno spazio diverso, uno stato di amore e accettazione.Questa nuova prospettiva ci regala l’opportunità di creare delle fondamenta solide per costruire qualcosa che va oltre, oltre l’ovvio!

 

Maggiori informazioni:

email: info@oltrelovvio.com

www.oltrelovvio.com

 

 

 

 

 

 

 

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