Monocorda®per riequilibrare il corpo e la mente
Esiste uno strumento a corde in grado di riequilibrare il corpo e la mente con il suo suono unico, si chiama Monocorda® armonico. Ne parliamo con il costruttore Daniele Faccin.
Che cos’è il Monocorda®?
Si tratta di uno strumento a corde, a più corde per la verità, il che è un paradosso.
Come mai questo nome?
Il nome è quello con cui mi è stato presentato quando mi sono innamorato di quel suono. La prima traccia che si ha di questo strumento risale addirittura a Pitagora e al suo Monocordo. Pitagora aveva teso una corda su una tavoletta, sostenuta da due ponticelli fissi, e aveva infilato un ulteriore ponticello mobile per dividere la corda in varie posizioni che davano degli intervalli. Per cui, a seconda della posizione del ponticello sulla corda, diventava possibile modificare il suono nelle due parti della corda stessa. Così facendo si applica la matematica al suono e si traduceva il suono in matematica.
Quindi, la differenza del Monocorda rispetto ad altri strumenti usati nella suonoterapia sta nel fatto che il suono si può modificare?
Sì, il Monocorda è accordabile, ed è una delle prerogative principali di questo strumento che costruisco, perché attraverso i pioli o caviglie, ossia a quelle viti che ci sono ad una estremità, possiamo tirare o mollare le corde in modo da cambiare completamente l’intonazione, creare note, creare intervalli a seconda del risultato che vogliamo ottenere.
I suoni si ottengono passando le dita sulle corde?
Infatti. Un’altra caratteristica del Monocorda è che ha una estensione di armonici praticamente infinita, molto simile a quella della voce umana. Tanto che non solo i nostri allievi, ma addirittura alcune delle persone che vengono trattate, tendono a cantare.
Come avviene il trattamento con il Monocorda?
L’utilizzo che preferisco consiste nel mettere lo strumento sul corpo della persona, distesa su un lettino, in posizione prona o in posizione supina, in modo da utilizzare la cavità toracica della persona stessa come un’estensione del Monocorda. Si tratta di un’esperienza molto più intima di quella che potrebbe essere ad esempio una meditazione, o un bagno di suoni. Comunque, anche in questo caso, il Monocorda presenta il vantaggio del suono accordabile. Nel caso in cui lo strumento venga usato con altri, quali le campane o i gong, il suono può essere adattato a questi strumenti in modo da ottenere un risultato molto preciso e armonico.
Di quale materiale è fatto il Monocorda?
Il Monocorda è tutto in legno, a parte le corde, i chiodi ai quali sono ancorate le corde e le caviglie che le tendono. Tutte queste parti sono in acciaio. Per le parti in legno utilizzo sia delle essenze nazionali, come l’acero, il frassino o altri legni, oppure anche essenze esotiche a preferenza del gusto della persona che mi commissiona lo strumento. L’unica cosa che è comune a tutti gli strumenti che produco sono le tavole armoniche, che sono quella parte che sta sotto le corde. Il legno per le tavole armoniche mi viene fornito dalla “Ciresa Val di Fiemme” che è la migliore segheria al mondo per la produzione di tavole armoniche. Proprio in quella zona cresce il migliore abete rosso di risonanza di tutto il mondo tanto che i pianoforti Fazioli, che sono i migliori al mondo, utilizzano le mie stesse tavole armoniche. Queste tavole armoniche sono quelle che più danno l’impronta sonora allo strumento.
Anche la simbologia ha una grande importanza nella costruzione del Monocorda?
Per quando riguarda la simbologia, non ho ancora precisato che i Monocorda sono di due tipi. Il primo è costruito secondo la Sezione Aurea, ossia utilizzando il codice armonico che si trova soprattutto in natura e che un tempo veniva utilizzato in moltissimi ambiti e in particolare in architettura. Questo tipo di Monocorda utilizza corde e altri componenti da clavicembalo, ossia i migliori che si possono trovare sul mercato. Così si può lavorare sui chakra, sugli elementi della Medicina cinese e si possono utilizzare accordature particolari, come ad esempio la 528 Hz che insegno a utilizzare, ma anche la 432 Hz che è molto apprezzata nel mondo musicale. Inoltre chi commissiona il Monocorda può chiedermi di imprimere sulla tavola armonica un simbolo di sua scelta. Una delle figure più gettonate è il Fiore della Vita, ma ci sono anche altre immagini simboliche, come per esempio i rosoni di cattedrali importanti e altre ancora.
L’altro tipo di Monocorda ha un codice armonico diverso, che è presente anche nell’Arca dell’Alleanza, così come è descritta nell’Esodo e che mi è stato messo a disposizione da Alfonso Rubino, che per tutta la vita ha studiato la geometria sacra. Rubino ha scoperto che questo codice, presente da millenni in molti manufatti, tende a mettere in relazione l’immanente con il trascendente. Quindi mi ha offerto di inserire quel codice armonico a livello costruttivo. Da lì è cambiato tutto, perché nel corso degli anni, abbiamo visto che le persone esposte al suono di quello strumento avevano dei cambiamenti piuttosto importanti.
Comunque ciascun Monocorda viene costruito appositamente per la persona che lo commissiona. Quindi le persone che si innamorano di questo suono devono mettersi in contatto con me, provare il Monocorda su di sé per capire se veramente è quello che vogliono. A quel punto possiamo iniziare il lavoro, possiamo scegliere i legni, il tipo di strumento, il simbolo da imprimere sulla cassa armonica (se si tratta di un Monocorda in Sezione Aurea). Inoltre la mia compagna ed io inseriamo in ogni Monocorda un decreto che reca la data di inizio della costruzione, le nostre due firme e che conferma che lo strumento è di quella persona e lavorerà per quella persona.
Il suono del Monocorda agisce a vari livelli?
Sì, certo, ma ovviamente noi possiamo controllare e misurare solo gli effetti del suono a livello fisico. Gli altri livelli, che solitamente non riusciamo a vedere, sono infiniti. Tuttavia, quando rileviamo che un corpo è in equilibrio, perché questo lo possiamo fare attraverso vari tipi di analisi e di esami, come avviene con il dottor Marco Morelli, un medico di Ferrara con cui collaboro da anni, succede che «magicamente» si riequilibrino anche gli altri. Certo, i tempi sono diversi a seconda della persona trattata… Posso dire che l’effetto è particolarmente visibile nei bambini, negli animali, che non hanno sovrastrutture mentali. Si può capire subito se l’effetto del trattamento è utile o no, perché se lo è rimangono e se non lo è se ne vanno. È anche molto bello vedere persone che hanno fatto i corsi con noi, applicare la terapia con il suono in ambiti come le scuole primarie dove ci sono bambini in difficoltà, bambini irrequieti di cui una volta si diceva che avevano l’argento vivo addosso e che oggi vengono considerati come malati da curare con farmaci… Ma il Monocorda agisce anche in casi più gravi, come ad esempio l’autismo, quando non è possibile relazionarsi, perché quei bambini tendono a chiudersi in sé stessi. C’è sempre un’apertura nell’interazione e questo è molto importante perché il suono è un linguaggio universale e viene riconosciuto da qualsiasi essere vivente.
Si possono ottenere dei risultati anche a livello spirituale, per esempio facilitando la meditazione?
È il motivo per cui ho iniziato a realizzare questo strumento. Per me è stato un processo piuttosto complicato. Mi sono innamorato di quel suono ascoltando lo strumento estremamente grezzo che mi era stato presentato un tempo e che ho migliorato negli anni al punto da farne uno strumento che oggi è apprezzato da molte persone, perché ho capito che uno strumento con più corde, accordate alla stessa frequenza che emette degli armonici talmente elevati rapisce la nostra mente. Quando riesci a staccare la mente dal corpo accade la magia. Noi viviamo la maggior parte dei nostri problemi a livello fisico, tuttavia si tratta il più delle volte di problemi generati a livello emotivo: il lavoro che non ci piace, la gestione dei nostri problemi quotidiani che si trasformano in disagi veri e propri e che a volte prendono dei nomi importanti se li trascuriamo come tendiamo a fare, abituandoci anche al peggio. Quindi il lavoro meditativo che il Monocorda fa di suo, diventa estremamente importante per cercare un benessere personale. Bisogna staccare la spina e il Monocorda te lo fa fare in modo facile.
Quindi lo usano principalmente i terapisti?
Direi che in maggioranza sono persone che si occupano di suoni. Ma abbiamo anche psicoterapeuti e medici che utilizzano il Monocorda, abbiamo insegnanti di yoga e abbiamo anche chi lo fa per la propria famiglia. Rimettere in equilibrio una persona attraverso il suono vuol dire aumentare l’efficacia di tutte le altre metodiche applicate in seguito. Naturalmente queste cose vanno sperimentate. Tentare di spiegare a qualcuno l’effetto di un suono è come voler descrivere il sapore di un frutto a chi non l’ha mai assaggiato. Anche perché l’effetto sarà diverso a seconda della persona e lo stesso Monocorda emetterà un suono diverso se utilizzato per persone diverse.
Quanto costa un Monocorda?
I miei strumenti partono da 2900 €, più IVA nel caso siano realizzati con legni nazionali. Ovviamente i legni rari o esotici richiedono un investimento maggiore. Come tempo di realizzazione bisogna calcolare un mese, un mese e mezzo a seconda del lavoro. Inoltre io non lavoro se non sono dell’umore giusto. Se provo un’emozione negativa non mi metto a lavorare su uno strumento che poi andrà nelle mani di un terapista con il rischio di trasmettere questa emozione.
Per saperne di più: www.monocorda.it