Capovolgere la mente

Capovolgere la mente

La medicina sacra interviene a un livello sottile, sul nucleo della cellula e sul cervello. Al paziente promette non solo la guarigione, ma necessariamente anche un nuovo sguardo sulla vita e sul mondo. Ne parliamo con il dottor Antonio Tironi, terapeuta, studioso e ricercatore.

Che cos’è la medicina sacra? La medicina sacra non è medicina alternativa né complementare. Non è nemmeno una delle tante discipline che rispondono a una necessità che si crede spirituale, mentre in realtà è psicologica. La medicina sacra interviene a due livelli, che sono il centro del corpo e che sono stati ben riconosciuti dalla scienza: il nucleo della cellula e il cervello. Ma, a differenza della medicina ufficiale la medicina sacra non interviene sull’anatomia materiale, bensì sull’anatomia fisica (da physis, natura) sottile che è costituita dalle reti energetiche che sono l’interfaccia con le dimensioni immateriali dell’anima (oggi si preferisce parlare di psiche, che vuol dire la stessa cosa). La psiche vive energeticamente le emozioni, le pulsioni, gli istinti, i periodi ancestrali del corpo. La sua dimensione fisica, ossia la rete dei canalienergetici, è stata riconosciuta fin dall’antichità dalle medicine cinese, tibetana e altre che hanno disegnato delle mappe di questi canali. Perché lo hanno fatto? Per stabilire la spiaggia d’arrivo dell’informazione che tiene animato il corpo, ossia che porta lo stato caotico cellulare e genetico a restare in ordine e a non deragliare. E al centro dell’anatomia energetica, animica e fisica vi è un corpo di luce, di pura luce. Il modello dell’anatomia spirituale è la memoria perfetta della salute. Quell’organismo, quel corpo è la modalità, il veicolo naturale con cui quell’essere eterno sta facendo il proprio viaggio in questo universo dimensionale. Quindi il medico vede la rotta che sta facendo, vede il diario di bordo, e interviene, non limitandosi ad aggiustare, ma rielaborando il programma e il progetto di viaggio in modo tale che di quel viaggio appaia esattamente quello che doveva venire a galla.

E quindi la malattia rappresenta il segno di una deviazione del progetto originale di “viaggio”? La malattia rappresenta quella faccia del volto del paziente che è stato erroneamente trascritto sia dall’educazione, sia dal codice genetico, sia da memorie karmiche. Bisogna quindi riscriverlo. Quando tutta la faccia è illuminata il paziente riconosce quello che gli era destinato e lo affronta.

Potrebbe fare un esempio? Prendiamo il caso della menopausa. La medicina ufficiale, la società insegnano che la menopausa è un decadimento. E quindi si corre ai ripari con ormoni, trattamenti estetici e così via. Si fa finta che. Quello che non si vede è che la menopausa è l’inizio di un nuovo ciclo, è un incominciare paragonabile all’adolescenza. Sopprimere tutto ciò significa impedire lo sviluppo di quei semi di nuovi interessi, di quei semi spirituali che sono giunti a maturazione e che solo a quel momento possono germogliare.

Quali mezzi usa la medicina sacra? Mezzi farmacologici e mezzi energetici. I mezzi farmacologici sono quelli della medicina naturale: fitoterapia, omeopatia, Fiori di Bach e altro ancora. Naturalmente questi mezzi non vengono usati secondo la logica. “Ho questa patologia, che cosa me la sopprime?” Perché ragionando così mettiamo solo a tacere un sintomo, anche se usiamo mezzi naturali. La logica è: “Quale è il farmaco che fa parlare la patologia e che le fa dire ciò di cui è segnale? Quale è il farmacoche porta il paziente fino alla fine del percorso, facendo in modo che la patologia tramonti?”

E a livello energetico? A livello energetico i mezzi possono essere l’agopuntura, la cromoterapia, la cristalloterapia e altri ancora. Una sintesi di discipline diverse, quindi? Non discipline diverse, ma registri diversi con cui intervenire su un’unica anatomia energetica. Informazioni con cui rimettere il computer cellulare e cerebrale a contatto con quella informazione che dirige la vita e la prospettiva di quel corpo sulla terra, in modo che vengano a galla gli interessi veri. Perché il vero scopo della vita è viverla bene.

Un modo distorto di ricevere l’informazione della memoria spirituale causa disturbi fisici o psichici? Non dobbiamo fare una distinzione del genere. Ciò che avviene, avviene sempre simultaneamente a un livello fisico, psichico e spirituale. In altre parole, la profondità è sempre la manifestazione simultanea di tutti e tre i livelli. Ciò che appare, appare invece a uno dei tanti livelli, che è comunque un livello di realtà. Una sofferenza psichica è forse meno reale di un mal di denti? Eppure non è un livello fisico. D’altro canto, quando parliamo di mal di denti, non dobbiamo dimenticare che dentro quei denti ci stanno tutte le dimensioni psichiche della persona che la collegano alla sua ereditarietà; perché i denti rappresentano i genitori, le ossa rappresentano l’asse polare e ci rimandano a tutti i condizionamenti educativi e moralistici.

Ma a che cosa è dovuta la cattiva ricezione dell’informazione di cui dicevamo prima? Una delle cause è il caos in cui tutti siamo immmersi. La fisica lo ha dimostrato bene, quando parla di entropia, ossia di continuo decadimento. A questo movimento verso il caos fa però da contraltare un altro movimento cheè molto meno noto e che consiste in un continuo flusso di energia ordinatrice che si potrebbe definire come una forma di “creazione continua”: Noi viviamo normalmente dentro il caos e questo caos prende ordine secondo un programma che è quello della memoria spirituale. La memoria spirituale, se è collegata come dovrebbe essere con le cellule e il cervello, confronta ogni avvenimento con il modello perfetto.

Quindi ciò che noi chiamiamo generalmente ordine: l’assetto sociale, le regole morali e così via, sono il caos? Infatti, sono esattamente l’opposto dell’ordine.

Come si poteva vivere un tempo, quando i condizionamenti erano ancora più forti? Parlare di cento, duecento anni fa significa ragionare secondo un modello lineare, mentre stiamo parlando di un tutto che è eterno e che si porta a sviluppo progressivamente. Per cui, se vogliamo fare un confronto, dobbiamo parlare di ciò che è nato ed è tramontato nella “giornata” rappresentata da duecento, cento o cinquant’anni. In quest’ottica possiamo dire che oggi i tempi si sono molto raccorciati. Quello che occupava una “finestra” di cinquant’anni, oggi ne occupa una di due, tre anni al massimo.

E quale è il motivo di questa accelerazione? Alle nostre latitudini è venuto a galla un livello individuale di benessere che permette a quasi tutti di occuparsi di qualcosa di diverso dalla pura sopravvivenza. Perciò alla sopravvivenza fisica si va sostituendo, quale preoccupazione centrale, la sopravvivenza psicologica. Non a caso la psicologia è il boom di questi anni. Ciò significa che la nostra anima soffre. Anche quella che oggi viene considerata esigenza spirituale è esigenza psicologica; è voglia di serenità e di energia. Invece la spiritualità è un’altra cosa.

Che cos’è la spiritualità? E’ fare in modo che la nostra memoria spirituale illumini il nostro corpo in modo tale che noi possiamo essere presenti – con estrema armonia certo – ma con un’armonia destinata al nostro rapporto con la terra, al nostro rapporto con le persone e a tutti i momenti della nostra vita.

Tenendo presente questo modello, perché comunque in passato si sopportava meglio il caos? Perché il rapporto con il caos era più sano. Allora il caos era energetico, mentre oggi si è materializzato, è il caos dei beni di consumo, il caos dell’ordinamento politico e sociale. Il caos energetico di un tempo – che veniva incanalato dall’ordinamento sociale e religioso – oggi si manifesta nella materia. E tutto ciò avviene a un livello collettivo.

Ci siamo allontanati dal tema della medicina… Solo in apparenza, perché da questa prospettiva la medicina ha un’ottica che scandaglia il sociale, il collettivo, l’universale che è dentro ogni individuo. Si ha così la capacità di andare oltre la coltre superficiale del singolo che si manifesta come un’analisi statistica del sangue, una TAC, una gastroscopia… Non che queste cose non siano importanti, sono importantissime, ma sono talmente chiuse nell’individuale – e per di più in un settore particolare dell’individuale che è il materiale – da non riuscire a vedere le vere leggi dell’ammalarsi e del decadere della salute. Tutta la medicina scientifica parla di progresso medico e sociale solo perché la durata della vita è aumentata. Nessuno si chiede però come mai la qualità della salute non sia aumentata parallelamente.

Perché vi è questo divario tra quantità e qualità della vita? Perché semplicemente si tenta di risolvere il problema sbagliato: il problema non sono i virus, il problema non è l’inquinamento né nessuna delle cause di malattia più citate. Queste ultime sono solo i modi in cui si manifesta in superficie il deragliamento profondo della nostra società. Abbiamo perso il contatto con le due fonti energetiche della salute: la terra a livello ambientale e la memoria spirituale a livello dell’individuo. E senza questi due contatti, che sono i veri canali di immissione dell’ordine dentro il caos, la società è in balìa della quantificazione, della massificazine e del disagio a cui danno risposte parziali, surrettizie o false l’esoterismo, lo spiritualismo, la magia e la new age. Queste correnti vanno viste come risposte balorde a un malessere reale.

Perché balorde? Perché non attaccano il cuore del problema che consiste nel cambiare la realtà, nel non aderire ai modelli, nel rivoluzionare la testa, nel capovolgerla. Da Jung in avanti si è aperto un varco nella psicologia, un nuovo modo di vedere le relazioni che connettono, non solo mentalmente ma anche energeticamente, ogni individuo alla totalità e alle altre forme di vita che esistono sulla terra. Si tratta di un intreccio profondo che l’uomo ha fatto finta di non vedere.

Per quale motivo? Per presupposto scientifico. Perché la scienza sperimentale ha detto: se facciamo finta di isolare un certo individuo dal suo ambiente terra, e se di questo individuo facciamo finta di isolare solo l’aspetto materiale, e se di questo aspetto materiale – che pure è tutto intrecciato – facciamo finta di isolare un solo organo, allora otterremo una risposta diagnostica precisa, scientifica, inconfutabile. Ed é vero che appare una risposta scientifica; solo che non è scientifico tutto il processo seguito per arrivare a tale risposta.

Nella società non vi è nessun movimento che faccia intravedere una possibilità di cambiare questo stato di cose? No, perché tutti i movimenti e i partiti agiscono nello stesso vecchio modo. Noi viviamo con dei partiti, con delle ideologie politiche e religiose, mentre sia i partiti che le ideologie sono superati. Ci vuole un cambiamento radicale che trasformi questa direzione fasulla in una direzione umanitaria e questa direzione umanitaria può venire solo da un’ottica “capovolta” ossia spirituale.

Ma come potrà manifestarsi una nuova ottica, se la via “classica” della politica è superata? Se un numero sufficiente di individui acquisirà l’ottica spirituale, la società attuale perderà il consenso di cui gode a livello intersoggettivo e cadrà anche quella falsa proposta di benessere che sta producendo oggi.

 

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