Dobbiamo svegliarci a un nuovo paradigma

Dobbiamo svegliarci a un nuovo paradigma

Il paradigma materialistico è ormai insufficiente per comprendere pienamente ciò che sta avvenendo nel mondo. Dobbiamo aprirci a un paradigma diverso, che tenga conto di altre dimensioni, non necessariamente materiali, altrimenti saremo ostaggio di forze negative che queste dimensioni le conoscono e le sfruttano.  Lo afferma il regista Andrea Canetta, che cita, quali prove, varie opere cinematografiche anche largamente distribuite.

Come puoi affermare che il paradigma multidimensionale è ormai noto e sfruttato, non solo da chi cerca un’evoluzione spirituale, ma anche da forze involutive?
Io sono un documentarista, nel senso che i documentari sono il mio pane quotidiano, anche se di formazione sono regista di film di finzione. Ora il lavoro di documentarista ti costringe a metterti in ascolto della realtà più immediata, ma senza dimenticare di avere le antenne puntate verso una parte più sottile, ossia verso tutto ciò che non cade necessariamente sotto percezione dell’occhio fisico. Nella fiction, d’altro canto, mi piace la compenetrazione di queste zone grigie. Ho già girato un film che s’intitola “Anime in corsa” che racconta esperienze di premorte e dell’esperienza di una infermiera d’ambulanza che vive un’apertura della coscienza e scopre di essere una socorritrice non solo di corpi ma anche di quelle anime che restano incagliate nell’astrale inferiore perché non si rendono contro di essere morte, oppure perché hanno qualcosa in sospeso. Per tornare al reportage documentaristico, anni fa  avevo visitato l’Istituto Monroe già documentato dal collega Guido Ferrari,  fondato nel 1974 da Robert Monroe, un ingegnere radiofonico che aveva avuto esperienze di uscita dal corpo e aveva scritto vari libri su quel tema. All’Istituto Monroe ho incontrato un funzionario consulente alla sezione della CIA incaricata dello spionaggio fuori dal corpo. Guido aveva addirittura intervistato alcuni ex-agenti che avevano praticato questa forma di spionaggio. Si trattava in particolare di persone dotate della facoltà di vista a distanza, oppure di agenti allenati a uscire dal corpo per andare a raccogliere informazioni.

Ma questo tipo di spionaggio è noto negli ambienti politici e militari?
Si tratta di fatti noti ma non divulgati. Questo tipo di notizie è importante per chi indaga le multidimensioni perché le facoltà usate dagli agenti che abbiamo avvicinato grazie all’Istituto Monroe  sono naturali nell’essere umano. Vorrei anche precisare che chi possiede queste facoltà non necessariamente sta facendo un percorso evolutivo spirituale. Quest’ultimo punto deve essere molto chiaro, perché ci sono persone capaci di muovere l’energia con scopi tutt’altro che evolutivi. Queste persone usano le loro facoltà fuori dalle regole fondamentali che sono generalmente accettate da chiunque faccia un percorso evolutivo.

Di quali regole si tratta?
Una di queste regole ad esempio è che se agisci in qualche modo su un altro essere senziente, quest’ultimo deve essere informato e deve essere d’accordo. Ora ci sono tutta una serie di forze che questa regola non la rispettano. Tuttavia agiscono in modo così abile che il più delle volte non possono venire scoperte.

In che modo?
Nella nostra realtà, anche densa, le forze negative si espongono, ma lo fanno rimescolando le tessere del puzzle.  Chi non ha la  chiave d’accesso non può concatenare i fatti. Ma sono esposte.

In che modo si espongono?
Le attività di queste forze sono spesso rimescolate dentro a narrazioni filmiche, di fantascienza. È un esercizio che faccio a volte con mio figlio che è molto addentro al mondo della fantascienza, dei videogiochi e di tutti i personaggi eroici di un mondo immaginario. Molte volte riscontriamo degli aspetti di tipo iniziatico-esoterico e altri fatti che combaciano con le attività multidimensionali dei servizi segreti. A poco a poco, riflettendo su queste nostre scoperte, mi sono detto: ecco il modo furbo di manipolare il principio. Infatti, tutto è esposto, ma l’umanità non si oppone.

Non si oppone perché crede che si tratti di fantasia…
Certo, e lo scopo di questo tipo di esposizione è chiaramente manipolatorio, perché chi tace acconsente. Ma questo crea un’inquietudine nell’intuito umano, perché le parti profonde di noi sanno.  Quindi, abbiamo questa confusione fra realtà e fantasia, che gioca a favore delle stelle scure.

Ma i registi, gli sceneggiatori che producono queste opere, sanno ciò che stanno facendo?
Recentemente è uscito un libro molto interessante che parla della manipolazione del pubblico attraverso le opere hollywoodiane. Si tratta di opere fatte con grande abilità e professionalità. Cito un film che adoro, “Nemico pubblico”, di Tony Scott, un film anticipatore di quello che sarebbe stato scoperto da  Edward Snowden della CIA sul controllo capillare esercitato dai governi statunitense e britannico sulla popolazione. Nel film tutto viene narrato per filo e per segno con una sola differenza: la sorveglianza non avviene per opera della NSA, ossia dello Stato, bensì per opera di un capo deviato.  Quindi, come si vede, il pubblico viene rassicurato: i cattivi vengono puniti e va tutto bene. Questo perché nessun film di questo genere può venir girato senza la collaborazione delle forze negative, è un fatto tecnico-finanziario. Direi che si fa uso di queste narrazioni per aggiustare certi punti di vista.

Vuoi dire che chi vorrebbe mostrare tutta la verità non troverebbe i fondi per produrre il film?
Non è così semplice. Chi vuole girare un film, anche di fiction, su determinati argomenti deve per forza chiedere informazioni a certi ambienti e qui gli viene detto di pur fare il film, ma di non parlare di depravazione di tutto il sistema, bensì di accusare solo una persona, o un gruppo di persone devianti. Questo è un esempio della commistione di interventi sul mondo dell’audiovisivo e dello spettacolo, anche per quanto riguarda gli aspetti diciamo così poco noti al grosso pubblico, come ad esempio i metodi dei servizi segreti che hanno direttamente a che fare con il paradigma multidimensionale. L’uso di questi metodi metodi dimostra come questo paradigma vada studiato, perché prima o poi soppianterà il paradigma scientifico che attualmente ci domina e che dovrà aprirsi, se diamo seguito al concetto di paradigma scientifico del filosofo Thomas Kuhn.

Infatti la cosa strana è che molte grandi potenze già si rifanno al paradigma multidimensionale per quanto riguarda l’intelligence…
Certo, perché anche i russi sono molto avanti in questo campo. Del resto questi programmi non vengono mai abbandonati. Se ne chiudono uno è perché ne hanno aperto un altro più avanzato.
La mia ipotesi personale è che oggi, oltre alle capacità umane naturali, vengano sviluppate delle tecnologie  che possono potenziare e integrare queste capacità.

Che tipo di tecnologie?
Si tratto di un passo audace dentro la storia, ma penso che con l’operazione chiamata Paperclip, quando l’OSS, antesignana della CIA, trasportò, all’insaputa dell’opinione pubblica statunitense, 150 scienziati e ricercatori nazisti sottratti alla giustizia per inserirli nei loro programmi, non si limitò a reclutare specialisti della missilistica, come von Braun, ma coinvolse altresì vari scienziati e studiosi nazisti specializzatisi nelle ricerche sul comportamento umano. Attraverso queste personalità, sono stati realizzati dei programmi di ricerca, di cui uno, il programma chiamato MK Ultra, è ormai di pubblico dominio perché è stato declassato secondo il Freedom Information Act.
In questo programma venivano eseguiti degli esperimenti sulla popolazione inconsapevole per verificarne le reazioni in condizioni di stress. In effetti ciò che veniva fatto alla gente erano vere e proprie torture. Da questi elementi storici si può dedurre l’esistenza di altri programmi più sofisticati e più sconcertanti. Ciò vuol dire che ancora una volta si approfitta della conoscenza multidimensionale per creare delle persone con eccellenze in certi ambiti. Per arrivare a questi risultati vengono usati metodi assolutamente disumani, come quelli riprodotti da Kim Noble nei suoi quadri…

Chi è Kim Noble?
Kim Noble è una donna inglese affetta MPS, ossia Sindrome da Personalità Multipla. In pratica Kim ha ben 13 personaltà diverse che si ignorano a vicenda. Una di queste personalità è una pittrice il cui quadri evocano terribili sofferenze. In effetti le persone affette da MPS hanno tutte in comune un passato di abusi e violenze.  Certo, è molto difficile trarre conclusioni definitve trattandosi di persone con chiari disordini psichici, ma da altre testimonianze emerse qua e là sembra che effettivamente siano in atto dei programmi, quale ad esempio il programma Monarch, volti a creare degli individui dotati di facoltà assolutamente strabilianti in determinati ambiti, anche attinenti a realtà multidimensionali, e questo sottoponendoli fin da bambini a terribili torture.
Così ad esempio sono state create delle donne di piacere che nello stesso tempo sono delle abilissime spie perché hanno una visione che supera di gran lunga quella di una persona normale.

Anche questi programmi sono stati trattati parzialmente dall’industria dello spettacolo?
Sì, anche se è ovvio che nessun governo lascerà mai uscire un film che narri per filo e per segno pratiche del genere. Il fatto che esista una conoscenza ad uso perverso della multidimensionalità, in qualche modo mi spinge a dire che non possiamo permettere che esistano delle realtà così perverse e nello stesso tempo così difficili da cogliere con gli strumenti scientifici e mentali che abbiamo.

Che cosa possiamo fare?
Possiamo parlare delle possibilità create dal paradigma multidimensionale, usando appunto la finzione cinematografica. Sul filone di questi aspetti mi è arrivata la proposta di lavorare  a una sceneggiatura tratta da un libro che ha a che fare con l’uso a scopo speculativo delle potenzialità legate al mondo multidimensionale. Il libro in questione è stato scritto da Anne Givaudan, nota esploratrice delle dimensioni sottili e narra una storia raccolta sul piano disincarnato. Devo dire che oggi questo tipo di narrazione trova migliore accoglienza perché, con la pubblicità avuta dalle esperienze di premorte e dalla medianità, la gente comincia ad accettare il fatto che la vita continui anche dopo la morte e che con certe anime vi possa essere una comunicazione e un interscambio possibile. Non sto a raccontare la storia, ma siamo di fronte al reclutamento inconsapevole di una persona che ha delle qualità medianiche particolari poiché è in grado di vedere il passato della gente. Questa persona ha una condizione di vita profondamente insoddisfatta, frustrata, con problemi di abusi subiti. A questa donna viene offerta una situazione sicura economicamente, una carriera, con la possibilità di studiare e di concretizzare la sua passione professionale. In cambio deve individuare, anche guardando semplicemente delle fotografie, gli infiltrati benevoli in certi consessi oscuri di potere.

Ci sono infiltrati benevoli nei consessi oscuri?
Per quanto strano possa sembrare, anche nei gruppi più malvagi ci possono essere delle persone che segretamente fanno un lavoro in favore della luce. Certo, devono agire con grande prudenza per non essere scoperte.
Questa storia mi ha molto interessato anche perché mi ha aiutato a uscire da un certo schema adolescenziale che mi portava a dividere il mondo in bianco e nero. Inoltre riprende il tema dell’utilizzo delle facoltà multidimensionali a scopo di spionaggio. Qui non si tratta solo di uscire dal corpo, ma anche della capacità di apparire ed entrare nei sogni delle persone.

Non è facile fare un film su argomenti di questo tipo.
No assolutamente. Qualcuno una volta mi ha detto che mi sono specializzato nel filmare documentari su cose che non si vedono…

Ma questo non sarà un documentario…
No, si tratterà di un lungometraggio di fiction. Non sarà facile rendere il tema della multidimensionalità, anche se, avendo già esplorato questi argomenti, conosco fino ad un certo punto la simbologia e i particolari che permetteranno di far passare il messaggio. C’è già un produttore interessato, ora si tratta di trovare i fondi necessari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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