Gli “extraterrestri” sono emissari di Shamballah?
Jacques Bergier, co-autore del best-seller degli anni Settanta “Il mattino dei maghi” ha scritto vari libri sul tema degli extraterrestri. Tuttavia Bergier ha sempre dichiarato di non credere nei dischi volanti. Per capire il motivo di questa apparente contraddizione bisogna capire che cosa si intende con il termine “extraterrestre”.
“Gli extraterrestri nella storia” questo il titolo di un libro di Jacques Bergier che parla degli interventi di alieni “che in qualche modo hanno dato origine al nostro pianeta”. Ma, contrariamente a quanto potrebbe far pensare il titolo dell’opera, l’autore dichiara altresì di “non credere assolutamente nei dischi volanti”.
Una tale affermazione può sembrare contraddittoria e incomprensibile a prima vista, ma un esame più attento dello scritto, rivela una distinzione tra il tema degli extraterrestri e il fenomeno UFO. Questa presa di posizione situa Bergier a controcorrente rispetto al pensiero attuale su queste due tematiche. Infatti l’ufologia tende a considerare gli avvistamenti di astronavi provenienti da altri pianeti e la presenza di esseri extraterrestri nel nostro mondo come due facce di un’unica medaglia e ciò con il rischio di creare una certa confusione, poiché, nonostante che i due temi siano stati oggetto di grande divulgazione, soprattutto dalla metà del secolo scorso, rimane tuttora senza risposta la domanda fondamentale: qual è la ragione della presenza di questi esseri nella storia dei popoli della Terra?
Ci sono due argomenti che possono contribuire a semplificare e ad arricchire lo studio di questi argomenti. Prima di pensare al significato della parola “extraterrestre” bisogna innanzitutto riflettere al significato del termine “essere umano”. Infatti per parlare in modo sicuro e definitivo di extraterrestri come “razza” diversa, bisogna presupporre che la scienza sappia con esattezza che cosa è un essere umano, poiché solo a partire da tale definizione si possono riconoscere le analogie e le differenze tra le due “specie”.
Si dà il caso che, dai tempi della Grecia antica, il concetto di essere umano si sia profondamente modificato, tanto che oggi non esiste una definizione precisa di ciò che la scienza accademica considera come un essere umano. L’assenza di una tale definizione ha dato luogo a tutta una serie di lacune e di paradossi che rendono molto difficile la soluzione di alcuni problemi, in particolare di quelli legati alla bioetica, come ad esempio nel caso dell’aborto.
Negli ultimi duecento anni, mentre il divario tra natura e cultura si faceva sempre più ampio, si è andata consolidando la convinzione che l’uomo è il signore e padrone del mondo, mentre il concetto di essere umano andava scomparendo e in compenso, attraverso la scienza e la tecnologia, si costruiva un concetto generico di “corpo umano e di soggettività”, al punto che l’uomo veniva indentificato unicamente con il corpo.
Il rapporto tra scienza e corpo ha iniziato a definirsi durante il Rinascimento e oggi siamo arrivati al punto che, come afferma il filosofo Jean-Marie Brohm nel saggio Filosofia del corpo: quale corpo?, non possiamo nemmeno più affermare che “siamo il nostro corpo”, in quanto gli interventi della scienza, le protesi e i trapianti hanno profondamente mutato il rapporto tra l’uomo e il proprio corpo, trasformandolo in un rapporto di proprietà. Quindi oggi possiamo dire di “avere un corpo”, ma non di “essere un corpo”.
A questo punto, come possiamo definire l’essere umano e come possiamo di conseguenza definire una realtà extraterrestre? Rispetto a quest’ultima, contrariamente a quanto avviene per l’essere umano, esistono molte idee e molti concetti. Il prefisso extra, come detto in precedenza, si riferisce a tutto quanto si situa fuori dalla Terra e di conseguenza può applicarsi a qualsiasi essere che non venga annoverato tra gli umani. In questa categoria possono rientrare sia gli Dei delle varie mitologie, che gli spiriti, gli angeli, il Demiurgo di Platone, il Diavolo, così come gli abitanti degli altri pianeti.
Come afferma il prof. Wilhelm Selhus[1]: Tutti questi esseri hanno svolto, o svolgono tuttora, un ruolo importante nel nostro mondo culturale. D’altro canto vi sono sempre state persone che hanno considerato le presenze aliene come puramente immaginarie. Per il momento possiamo affermare che esistono idealmente, proprio come la quarta dimensione della Teoria della Relatività di Einstein, sia che il grande pubblico lo riconosca oppure no”.
Le ricerche del professor Selhus, a prescindere dalle contestazioni che hanno suscitato, hanno provato la presenza nella letteratura di tutti i popoli di personaggi simili agli esseri già citati, la cui anatomia è diversa da quella degli umani sia per il fatto che hanno più di quattro membra, sia perché sono in grado di mutare aspetto, come ad esempio Zeus che si trasformava a piacimento in cigno, o in toro o altro ancora. Gli dei dell’Olimpo, nonostante siano apparentemente simili agli umani (a meno che non siano gli umani a somigliare agli dei), non sono tuttavia sottoposti come questi ultimi alle leggi del tempo e dello spazio. Secondo già citato Wilhelm Selhus, la parola “extraterrestre” restringe notevolmente il campo di ricerca sull’identità di questi esseri. In altre parole identificare gli extraterrestri con gli equipaggi delle astronavi ritarda il progresso delle ricerche in questo campo di conoscenza.
Lo studioso brasiliano Rodolfo Santos, autore di una ricerca dedicata al tema degli extraterrestri così come è stato riportato nella stampa brasiliana, così come all’evoluzione subìta dalle opinioni nei decenni tra il 1940 e il 1970, afferma che in un primo tempo il termine “dischi volanti” veniva usato per designare oggetti volanti di forma sferica e in grado di raggiungere alte velocità. La stampa brasiliana considerava questi oggetti come armi segrete appartenenti agli Stati Uniti o all’Unione Sovietica.
In un secondo tempo i giornali adottarono la tesi dell’ex-maggiore nordamericano Donald Keyhoe secondo il quale si trattava di navi extraterrestri. Tale tesi si diffuse all’inizio degli anni Cinquanta. A partire da quel momento la stampa brasiliana iniziò a pubblicare racconti di persone che sostenevano di avere contatti con creature provenienti da altri pianeti. Parallelamente uscì tutta una serie di racconti su extraterrestri che abitavano in città sotterranee, mi riferisco in particolare alle pubblicazioni della Società Teosofica brasiliana.
In una terza fase si assiste alla creazione di un sempre maggiore consenso attorno alla tesi extraterrestre sostenuta anche da un gran numero di militari, si moltiplicano anche le notizie sui contatti con alieni e gli stessi dischi volanti, che un tempo erano considerati semplici macchine, vengono presentati come veicoli spaziali con equipaggi extraterrestri.
Successivamente, oltre agli avvistamenti di “dischi volanti” e ai contatti, vennero resi noti sempre più casi di “rapimenti” ai quali faceva spesso seguito la divulgazione di messaggi che contenevano il più delle volte ammonimenti destinati all’umanità e inviti a mutare comportamento soprattutto per quanto riguarda l’ecologia, l’etica e la manipolazione genetica. Altri messaggi avevano un contenuto escatologico e parlavano di fine dei tempi e di inizio di una nuova era. In poche decine di anni i dischi volanti da mito tecnologico tipicamente statunitense si sono quindi trasformati in astronavi inviate dalla Confederazione intergalattica che regge i destini del Cosmo e di tutte le creature, un mito assolutamente identico a quello del Governo occulto di Shamballah.
Da notare che solitamente l’ufologia ufficiale si mostra piuttosto riservata nei confronti dei casi di contatti e di “abduction”. Ciò nonostante questi ultimi temi sono tutt’altro che secondari e meriterebbero di essere studiati più attentamente.
Vorrei citare qui il caso di un personaggio che non partecipò al clamore mediatico nato attorno al mistero UFO negli anni Quaranta ma che, in seguito a un evento particolare, ruppe il silenzio e mise il cosiddetto fenomeno extraterrestre in relazione con il mondo sotterraneo. Si tratta del fondatore della Società Teosofica brasiliana Henrique José de Souza.
Secondo quanto si può leggere nel libro dello scrittore portoghese Vitor Manuel Adriao “Sinais de Shambala” (Segnali da Shamballah), attorno al 1948 il professor de Souza era stato ripetutamente interrogato da vari membri della Società Teosofica sul fenomeno dei dischi volanti, ma aveva sempre rifiutato di rispondere, tanto che qualcuno aveva ipotizzato che non ne sapesse nulla . Tale affermazione fu clamorosamente smentita quando il 18 febbraio 1955, alle 17.30, centinaia di abitanti della cittadina di Sao Lourenço videro atterrare a circa cento metri dalla residenza del professore un fantastico veicolo ovale dal quale scesero tre esseri bellissimi, alti circa due metri e mezzo, con lunghi capelli che ricadevano loro sulle spalle. I tre giganti rimasero sul posto per un momento e, prima di tornare alla nave, si volsero verso il portico della casa, sotto il quale si trovava Henrique José de Souza in compagnia dei suoi familiari e di alcuni discepoli e lo salutarono portando la mano destra al petto e inchinandosi leggermente. Il professore, sorridente, li salutò a sua volta nello stesso modo, dopo di che i tre salirono sulla nave che decollò e scomparve dietro le montagne. Dopo questo avvenimento spettacolare il professor de Souza rivelò che i famosi dischi volanti erano di origine intraterrena.
Da notare che lo scrittore e pittore russo Nicolas K. Roerich nel saggio Heart of Asia, memoirs from the Himalayas, pubblicato nel 1920, afferma che gli avvistamenti di UFO erano frequenti nella regione himalayana e che i lama tibetani li identificavano come attività del regno di Agartha, la mitica città sede del re del mondo. Lo studioso francese René Guénon dal canto suo mette in stretta relazione il regno di Agartha con il destino dell’umanità.
A questo punto possiamo avventurarci a tracciare un parallelismo tra il regno di Agartha e gli oggetti volanti nonché a collegare entrambi con il mistero degli extraterrestri, ottenendo così una trama dalle evidenti connessioni profetiche e millenaristiche.
(Continua)
Loryel Rocha
L’autore di questo articolo è uno studioso brasiliano specializzato in temi quali la storia, l’esoterismo e i misteri.
[1] Studioso tedesco di paleoastronautica