Riprogrammare le cellule

Riprogrammare le cellule

L’Analisi e Reinformazione cellulare è un metodo terapeutico ideato dal medico francese Michel Larroche (nella foto). Usa filtri e frequenze sonore per correggere le informazioni distorte inserite nelle nostre cellule da shock e condizionamenti negativi. Lo scopo è di riconnetterci con il nostro progetto più atutentico.

L’Analisi e Reinformazione Cellulare è una terapia olistica che riunisce in sé varie discipline e vari approcci dell’essere umano. Uno dei princìpi base del metodo è ovviamente la constatazione che nell’uomo corpo e psiche non sono scindibili. La malattia, fisica o psichica, è quindi solo la punta dell’iceberg ed è miope voler “guarire” l’essere puntando solo sul quel minuscolo frammento emerso. Ma in che modo agisce concretamente l’Analisi e Reinformazione Cellulare? Lo chiediamo a Luca Vivarelli, psicoterapeuta che opera ad Ascona, nella Svizzera italiana, e che ha scelto di praticare questo metodo quale strumento più completo di guarigione dei suoi pazienti.

Quali sono le basi dell’Analisi e Reinformazione Cellulare? L’Analisi e Reinformazione Cellulare parte dal principio stabilito dalla fisica quantitistica che la particella di materia e l’onda di informazione sono una sola ed identica cosa, in continuo “switch” tra materia ed energia. Questo implica che la memoria di un trauma o di un condizionamento, portata come le altre informazioni da un’onda energetica, può benissimo modificare i parametri della materia e causare una patologia.

Come avviene questo processo? L’informazione “distorta” blocca la comunicazione tra il corpo e il campo morfogenetico che dovrebbe inviare l’informazione del giusto modello di sviluppo. Quindi l’individuo psicofisico comincia a funzionare come può e questo funzionamento imperfetto fa sì che con il tempo si manifestino dei problemi a livello fisiologico o psichico. Per dare un’idea di quanto avviene, direi che il corpo diventa come un’orchestra che per un motivo o per l’altro non è più in contatto con il suo direttore.

E come interviene l’Analisi e Reinformazione cellulare? L’Analisi e Reinformazione cellulare interviene innanzitutto con un esame dell’informazione contenuta nella cellula e una scoperta dell’elemento di disturbo che viene eliminato. A questo punto fa seguito un riallineamento del corpo con le informazioni fornite dal campo morfogenetico.

Quando parla di campo morfogenetico, intende il campo legato alla specie, simile a quello di cui parla il biologo Rupert Sheldrake nei suoi libri? Sì, Sheldrake ne parla molto anche se credo che per l’esattezza la scoperta vera e propria vada attribuita ad Emile Pinel. Per campo morfogenetico intendo ciò che viene chiamato Memoria Akashica ossia una grande «biblioteca» in cui vengono raccolte tutte le informazioni sulla vita dell’Universo.

Come avviene concretamente la terapia? Essenzialmente con l’uso filtri contenenti vari tipi di informazione. Il terapeuta controlla costantemente il polso del paziente e procede a una serie di test secondo un protocollo ben preciso, andando sempre più in profondità e scoprendo via via i blocchi che hanno portato ad altri blocchi, poi la causa di questi ultimi e così via. Alla fine si arriva a scoprire la causa centrale della problematica che si manifesta quel giorno. Per fare un esempio pratico: supponiamo che esaminando un paziente, io scopra un blocco a livello del fegato. A questo punto mi sforzerò di appurare se si tratta di un blocco prevalentemente fisiologico, oppure psicologico, emotivo, mentale, o transgenerazionale. Quindi via via procederò alla ricerca della causa prima del blocco, mettendo il paziente a contatto con diversi filtri e controllando la reazione del suo polso. Una volta scoperta la causa, userò dei filtri per ristabilire il contatto con il campo morfogenetico. Una volta ottenuto questo “fisserò” il risultato nella memoria cellulare con delle frequenze sonore appropriate, che ottengo facendo vibrare dei diapason.

Perché quest’ultimo passaggio? Perché altrimenti, una volta tolti i filtri, il vecchio schema corporeo tornerebbe a manifestarsi.

Per quale motivo uno psicoterapeuta come lei si è interessato ad una tecnica energetica? Il dottor Michel Larroche, padre dell’ARC, ha scritto giustamente che sia la psicanalisi che la psicoterapia sono in realtà dei processi energetici. Il solo problema è che presuppongono solitamente un iter molto lungo e spesso aleatorio in quanto a volte la presa di coscienza dell’informazione fuorviante rimane ad un livello intellettuale senza toccare il corpo. Con la tecnica energetica invece si porta rapidamente alla coscienza la memoria del trauma e si fornisce l’informazione corretta a tutti i livelli, fisico e psichico, conscio ed inconscio, organico ed energetico. Molte volte si tratta nientemeno che di informare la persona di chi sia lei veramente, per cancellare le convinzioni limitanti che le impediscono di realizzare il suo potenziale più autentico. Le si fa prendere coscienza di ciò che le sta veramene a cuore, di ciò che le appartiene e che le permette di seguire a modo suo e secondo la sua coscienza la sua “Leggenda Personale”, per usare le parole di Paulo Coelho.

Chi è il dottor Larroche? Un medico francese di grande intelligenza, particolaremente portato per la ricerca e sempre desideroso di andare in fondo ad ogni problema. Da notare che, oltre alla medicina, Larroche ha studiato anche fisica e matematica. Il dottore Larroche ha iniziato con la pratica della medicina classica, ma si è presto scontrato con i limiti che questa disciplina gli poneva. Ha quindi intrapreso lo studio dell’omeopatia, dell’agopuntura e anche della psicologia, interessandosi in particolare alla Psicosentesi di Roberto Assaggioli, che tra parentesi è il metodo che pratico anch’io. Ma l’incontro fondamentale per Larroche è stato quello con un altro medico francese, il dottor Paul Nogier, padre dell’Auricoloterapia, una forma di medicina energetica che si basa sui punti riflessi dell’orecchio, nei quali si ritrova tutto l’organismo umano. La collaborazione con Nogier e la sua scuola è stata determinante per Michel Larroche e lo ha portato, ad elaborare il suo proprio metodo di Analisi e Reinformazione Cellulare.

Quali sono le patologie che si possono curare con questa tecnica? Credo che sarebbe più giusto chiedere che cosa non si può curare. Direi che l’Analisi e Reinformazione Cellulare non può curare ciò che è irrimediabilmente rovinato. Non può rimettere a posto un sistema neurologico, né una gamba rotta. Quello che può fare invece, è favorire il processo di guarigione. Personalmente come psicoterapeuta, lavoro molto a livello psichico e ottengo degli ottimi risultati, anche se chiaramente i successi più spettacolari sono quelli che si hanno a livello fisico; come ad esempio emicranie considerate inguaribili che spariscono dopo poche sedute. Naturalmente il mio scopo non è solo di far sparire il sintomo, anche se è ovvio che quando mi trovo davanti una persona che soffre faccio di tutto per darle subito un sollievo. Quello che voglio, soprattutto, è andare a sradicare la causa del disturbo, sia essa un trauma fisico, uno shock psicologico, una tendenza ereditaria, oppure un tratto troppo rigido del carattere, un aspetto sadomasochista e così via. Quindi vado a liberare i blocchi attraverso i filtri. Inoltre, se lo ritengo necessario, consiglio eventualmente un altro tipo di terapia, che so: massaggi, una psicoterapia, una ipnoterapia, una cura omeopatica, o altro ancora.

Il paziente rimane da lei per queste terapie, o lei lo manda da un altro terapeuta? Dipende. Oltre ad essere allievo di Michel Larroche, sono anche psicoterapeuta, ipnoterapeuta e sofrologo, il che mi permette – se necessario – di unire queste tecniche all’Analisi e Reinformazione Cellulare. Ma ci sono cose che non faccio, come ad esempio il massaggio, o la riflessologia plantare. Inoltre non sono medico, per cui, se mi si presenta per due o tre volte un problema ad un organo, consiglio al paziente di fare un checkup.

L’Analisi e Reinformazione Cellulare è molto diffusa? In Francia ho dei colleghi medici che hanno scelto di lavorare esclusivamente con questo metodo e hanno un grandissimo successo. A Parigi, due dottoresse mie colleghe hanno addirittura liste d’attesa di mesi.

E il dottor Larroche pratica ancora?
Vive nella regione di Bordeaux e si dedica quasi esclusivamente alla ricerca e all’insegnamento. Il metodo è tuttora in evoluzione. Un altro collegamento molto interessante fatto dal dottor Larroche, è quello tra il corpo e l’Albero delle Sefirot della Cabala. Con quest’ultimo capitolo si entra nel simbolismo del corpo e nel mondo degli archetipi il che contribuisce alla lettura del sintomo, stabilendo un rapporto tra corpo, psiche ed emozioni. Come ho detto all’inizio, il dottor Larroche ha studiato anche Psicosintesi. Assaggioli parla di integrare le sottopersonalità e il metodo di Michel Larroche è un ottimo strumento per questa integrazione.

Florinda Balli

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