Il dono dell’acqua

Il dono dell’acqua

Alessandro Puccia è il giovane artista di cui abbiamo parlato a più riprese e il cui percorso professionale e spirituale è indissolubilmente legato all’acqua. Le sue opere nascono da fotografie dei cristalli di diverse acque, in particolare acque mariane, secondo la tecnica inaugurata al giapponese Masaru Emoto. In questi giorni Alessandro ha inaugurato una mostra all’Eremo di Santa Caterina del Sasso sul Lago maggiore, un luogo molto suggestivo sia per bellezza paesaggistica che per la storia alla quale è collegato.

L’acqua è una presenza importante nel panorama visivo e spirituale dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso a Leggiuno, sul Lago Maggiore.Costruito a strapiombo sul lago, tra acqua, terra e cielo, e aggrappato da secoli alla roccia del Sasso Ballaro, domina il cuore del secondo per grandezza tra i laghi italiani e dialoga con esso perché è proprio dalle acque pericolose e profonde del lago che arriva, secondo la tradizione, la chiamata alla vita beata del suo fondatore.

Secondo la leggenda sarebbe Alberto Besozzi di Arolo il padre dell’Eremo il quale, dopo aver vissuto nella dissolutezza e nel vizio come avido erede di ricchezze lasciate dal padre commerciante, facendo ritorno con la sua imbarcazione dal mercato di Lesa, sarebbe stato sorpreso da una tempesta e solo lui riuscì ad aggrapparsi al Sasso “ballerino” e avere salva la vita invocando la misericordia di Dio per intercessione di Santa Caterina d’Alessandria. Votò quindi la sua vita alla preghiera e alla meditazione in eremitaggio in uno degli anfratti del Sasso, abbandonando la sua vita da ricco mercante. Sul finire del XII secolo le genti dei paesi vicini, venute a conoscenza della sua storia, lo pregarono affinché intercedesse per loro per far cessare una terribile pestilenza e, ottenuto ciò, chiese in cambio di costruire una prima piccola chiesa dedicata a Santa Caterina. Qualche decennio più tardi venne costruita la chiesa di Santa Maria Nova e poi ancora, all’inizio del 1300, quella dedicata a San Nicolao, contestualmente all’insediamento di una comunità con priore e frati.

L’orizzonte del luogo è disegnato nell’acqua, nel riflesso della rocca tra l’incresparsi delle onde di un lago che è stato protagonista dello sviluppo e della capacità di accoglienza del cenobio. L’acqua è stata punto di riferimento per la nascita e lo sviluppo dell’Eremo: ha protetto, ha dissetato, ha condotto uomini e merci e ha determinato la vita spirituale e materiale dell’uomo. È sorgente di vita capace di donare una nuova esistenza, come l’acqua che, distruttrice e terribile, prima ha portato alla deriva il mercante Besozzi e poi, grazie all’intercessione e al pentimento nel vero nome del Signore attraverso le braccia di Santa Caterina, ha salvato e fatto nascere a nuova vita il Beato Alberto. È attraverso l’acqua che passa la purificazione del corpo e dell’anima.

Oggi, dopo essere stato retto secondo la regola Agostiniana e da Carmelitani di Mantova prima e domenicani o benedettini in tempi più recenti, è la Fraternità Francescana di Betania a vivere e far vivere la fede e la preghiera all’Eremo ed è lo stesso San Francesco d’Assisi ad affermare nel suo sublime Cantico delle Creature: ‘Laudato si’, mi Signore, per sora Acqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.” È dunque un dono gratuito e prezioso di Dio su cui l’artista ragiona e che cerca di comprendere attraverso un’osservazione attenta e devota. Le trasformazioni della goccia d’acqua sono motivo di attenzione in relazione a ciò che succede, al divenire delle azioni, del vivere e del pensiero. Come capita spesso di leggere, l’acqua è sì l’elemento indispensabile alla vita ma è anche un elemento dalla semplicità disarmante: solo due molecole di idrogeno e una di ossigeno, ma nonostante questa facilità la goccia che Alessandro porta in mostra è l’infinitamente piccolo che, se osservato con la giusta predisposizione, contiene l’infinitamente grande, come il seme che contiene in sé l’immensità della vita che proprio una sola piccola goccia d’acqua può far schiudere.

È questa una mostra di silenzio e di preghiera, di ricordi, memoria e rinascita attraverso l’acqua che, quale elemento di purificazione e salvezza, dissolve e ricompone le forme per permetterne il naturale equilibrio. Il suo percorso è un cammino di meditazione attraverso l’acqua, attraverso la quale tutto fluisce verso un divenire più luminoso.

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