Luce sul mistero del Graal

Luce sul mistero del Graal

 

Una studiosa della Tradizione ci guida in un affasciante viaggio alla ricerca del Mistero dei Misteri, aiutandoci a superare barriere e pregiudizi e spingendoci ad ascoltare la voce della vita.

Vi sono misteri che giacciono sopiti nell’inconscio dell’umanità da dove periodicamente risorgono, in una forma o nell’altra, suscitanto grandi ondate di curiosità e di fascino che non si spiegano con la sola moda. Tra questi misteri vi è quello del Graal, oggetto indefinito, che ha ispirato in ogni tempo poeti, romanzieri e più recentemente cineasti. Il Graal è legato alle speranze di salvezza, felicità, prosperità, vita eterna che abitano l’uomo da sempre. Sul Graal è stato scritto molto ma poche sono state le ipotesi fautrici di ispirazione e di nutrimento per i ricercatori di verità.

Stupisce quindi il relativo silenzio che ha circondato la pubblicazione de « Il Graal custodioto dai Templari » di Maria Grazia Lopardi, uscito lo scorso anno nelle Edizioni Arkeios. In questo saggio la giurista aquilana prosegue il filone che, partendo dalla vicenda di Collemaggio e di Celestino V, l’ha condotta passo dopo passo a studiare gli enigmi dei Cavalieri del Tempio,  del Quadro magico del Sator, dell’architettura sacra medievale e altri  ancora.

Ne « Il Graal custodito dai Templari » Maria Grazia Lopardi presenta una sua convincente ipotesi sulla natura del Graal :  Coppa, Pietra, Donna, ma anche molto molto di più. I Templari e con essi Pietro da Morrone, il futuro papa Celestino V, avrebbero conosciuto il mistero e si sarebbero sforzati di tramandarlo alle generazioni future attraverso simboli che i primi avrebbero inciso con fatica sulle pareti delle loro celle e che il secondo avrebbe affidato alla sua Basilica di Collemaggio. In questa ricerca, dove molto si parla di androginia perduta, l’Autrice si muove coraggiosamente tra razionalità maschile e intuito femminile.

Maria Grazia Lopardi ha gentilmente accettato di rispondere ad alcune domande su questa sua opera affascinante e scritta con contagiosa passione.

Nella sua ricerca, attraverso le lingue e le culture sulle tracce della Tradizione, lei si lascia guidare tanto dall’intuizione quanto dall’erudizione. Come è arrivata a questo metodo originale?

E’ il frutto di una mia evoluzione personale: mentale per formazione-non a caso sono una giurista- ho dovuto ad un certo punto della vita dare fiducia alla mia parte irrazionale, all’intuizione che mi si palesava con incredibile forza tanto da farmi arrendere all’evidenza e da ricevere  l’avallo della mia parte razionale. Credo che sia l’equilibrio tra testa e cuore che viene richiesto in questo momento della storia dell’umanità. La vita ci parla di continuo e richiede che la stiamo ad ascoltare.

Lei ripete che il libro dedicato al Quadrato magico del Sator è stato fondamentale per le sue successive ricerche. Perché?

Perche è stato frutto di una intuizione straordinaria:  partendo da questo misterioso quadrato recante una scritta palindroma

SATOR

AREPO

TENET

OPERA

ROTAS

ho rinvenuto un codice cosmico, la legge del creato che  si ritrova in natura ma anche nelle costruzioni sacre realizzate da iniziati. Si tratta di una legge musicale, effetto del primo suono-vibrazione che ha informato il cosmo, si tratta della rete delle dee tessitrici di tutte le mitologie che compongono la Matrice degli Archetipi  imprimenti  la forma a fiori, foglie, piante ecc. Credo di aver rinvenuto nel mio reticolo il canto unico dell’universo, la unificazione delle forze cui aspirano i fisici…Tutto è informazione e il mio reticolo è il campo informante. Questa intuizione mi ha consentito di entrare nel segreto dei Maestri Costruttori, tanto da permettermi di tracciare piante di chiese, moschee, sinagoghe; mi ha condotto, con mia grande emozione, a comprendere cosa sia il GRAAl, il grembo cosmico da cui scaturisce il creato, lì dove Galaad vide “l’inizio e la  causa di ogni cosa”.  Ho anche rinvenuto la coerente traduzione  dal latino della frase:  Il Creatore (SATOR) verso cui tendo (AREPO, forma contratta di ADREPO) sostiene (TENET) con la sua azione (OPERA, azione musicale, vibratoria)  le sfere celesti (ROTAS ovvero il senso di rotazione delle particelle, lo spin).

Contrariamente ad altri studiosi lei non esclude nessuna fonte: le grandi religioni, Guénon, la Teosofia, i Rosacroce, Kryon. Pensa che tutte le ricerche spirituali abbiano valore e che nessuna vada considerata come errata?

Sostanzialmente sì, penso che la Tradizione Unica, intesa come Conoscenza primordiale che come un fiume scorre ora sotterraneo ora in superficie, sia alla base di religioni e scuole di Sapienza, casomai camuffata dalle colorazioni connesse a tempi , luoghi e popoli a cui era destinata, e dalle interpretazioni e sovrastrutture umane. Se si penetra in profondità ovunque emerge la Traditio.

Pensa che oggi l’umanità sia matura per riscoprire il segreto custodito dai Templari?

Credo che sia destinato proprio all’umanità di oggi. La Fisica ci sta arrivando (reticolo cosmico, stringhe, campo quantico ecc.) ma è l’essere umano che deve comprendere come interagire con la Matrix, come divenire artefice della propria esistenza e scrivere il proprio futuro, come usare le Porte dei Templari, i luoghi graalici per trasmutare la propria materia mortale e spiritualizzarla come la tradizione cristiana dice del corpo di Maria che esprime la materia tutta.

Che cosa porterà all’uomo moderno l’accesso al potere femminile del Graal?

Il collegamento con il campo dell’intuizione, dunque la Conoscenza di prima mano, non appresa dai libri, la consapevolezza di essere il creatore del settimo giorno, quello in cui Dio si riposa, di avere il compito, pacificato in sé e in armonia nella recuperata androginia, di realizzare la  cubica Gerusalemme divina che esprime il compimento della creazione.

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