Nella trappola delle società segrete

Nella trappola delle società segrete

Sabina Marineo, ricercatrice dei grandi misteri della storia e dell’archeologia, rivela in diversi saggi l’esistenza di società segrete, intente da secoli a tramare nell’ombra con lo scopo ultimo di instaurare un nuovo ordine mondiale.  Nella ricerca dedicata agli Illuminati di Baviera Sabina fa una rivelazione sconvolgente: agli obiettivi di questi “dirigenti invisibili” si è aggiunto un nuovo scenario che sa di fantascientifico. Essi mirano infatti a creare una classe dominante composta da “transumani”, personaggi liberati dalla vecchiaia e dalla morte grazie ai progressi della scienza.

Tu presenti le società segrete come pericolose di per sé. Ma la storia ci insegna che in certi casi esse sono state un prezioso strumento di lotta contro governi tirannici. Come nel caso della Massoneria nella Rivoluzione francese. Secondo te queste società nascondevano in partenza scopi inconfessabili, o sono state infiltrate via via da personaggi pericolosi?

Penso che sia vera la seconda ipotesi, ossia che società nate con intenti positivi siano state infiltrate nel corso del tempo. Come ho scritto nei miei libri è molto facile infiltrare queste società.

In che modo?

Studiando la storia delle società segrete si nota che esistono personaggi che passano continuamente da una società all’altra, o che appartengono contemporaneamente a più società differenti. Per esempio certi occultisti francesi della fine dell’Ottocento e del principio del Novecento facevano parte sia della Rosacroce sia dell’Ordine Martinista e la cosa era considerata normale. Fin qui niente di male, solo che questa tolleranza rendeva possibile anche a personaggi ambigui o negativi di infiltrare società nate con eccellenti intenzioni. Potrei citare il caso di quell’enigmatico George Monti, che fu il mentore di Pierre Plantard, gran Maestro del famoso Priorato di Sion. Monti passava da una società all’altra con estrema disinvoltura. Fu persino membro di una loggia sionista nonostante fosse dichiaratamente antisemita. Sappiamo anche che fece una brutta fine: fu trovato morto avvelenato in un albergo. A quanto pare qualcuno si era accorto del suo gioco.

In questo senso dico che le società segrete sono pericolose, proprio perché si prestano a essere infiltrate da persone dubbie che è molto difficile controllare. Questa loro mancanza di chiarezza le rende minacciose per qualsiasi stato.

Nel tuo libro fai notare come certe società, o certi personaggi piuttosto sinistri siano presentati in modo positivo dalla cultura ufficiale.  Prendiamo il caso della Carboneria, o dello stesso Carducci con la sua Ode a Satana. Perché avviene ciò?

Credo che non si voglia nuocere alla memoria queste persone il cui valore culturale non è in discussione. Carducci è stato indubbiamente un grande poeta, quindi si tende a nascondere il suo aspetto segreto e soprattutto ostile alla Chiesa. Lo stesso si può dire di certi grandi umanisti, come Pico della Mirandola, Leonardo da Vinci, o Marsilio Ficino che si occupavano di alchimia, di magia e di arti segrete, interesse condiviso in passato anche da certi monaci, personaggi di grande intelligenza ed erudizione. È molto difficile capire fino a che punto si siano spinti nelle loro ricerche.

Si può identificare un momento storico particolare in cui le società negative, che come scrivi, mirano a dominare l’umanità e addirittura a creare una razza superumana hanno preso il sopravvento sulle società “positive”?

Credo che il momento chiave sia stato tra la fine del diciannovesimo secolo e l’inizio del ventesimo, soprattutto nella società francese che a quei tempi rivestiva ancora un ruolo molto importante. Credo che lì ci siano stati dei movimenti decisivi, che si sono estesi via via a tutta l’Europa. È in quegli anni che si è tessuta quella tela di ragno che oggi ancora forma la base delle società segrete moderne. Tra l’altro ho trovato dei documenti che provano come le società francesi e quelle inglesi si siano incontrate a Parigi proprio in quegli anni.

Poi però le società inglesi e americane hanno preso il sopravvento eliminando quelle francesi. Com’è avvenuto ciò?

Non credo che le società francesi siano state completamente eliminate. Rimangono come “sorelle maggiori”, ma hanno certamente molto meno potere. Penso che sia stata un’evoluzione molto lunga, cominciata addirittura con l’Ordine del Tempio. Non sto parlando dei Templari in quanto tali, ma di un nucleo all’interno dell’Ordine che già perseguiva l’intento dell’Europa unita. Certo, trattandosi del Medioevo, si prospettava un ordine sociale totalmente diverso con una sorta di re-sacerdote a capo dell’Europa. È interessante notare che ritroviamo questa stessa idea del re-sacerdote nei piani delle società segrete francesi del diciannovesimo secolo e, più vicino a noi, tra gli obiettivi del Priorato di Sion.

Questo mitico re sarebbe stato un discendente dei Merovingi a loro volta discendenti di Cristo, non è così?

La tesi della discendenza da Gesù è arrivata più tardi con il fortunato libro “Il Santo Graal” dei tre giornalisti inglesi, Baigent, Lincoln e Leigh, da cui è nato poi il Codice da Vinci di Dan Brown. Secondo me, Pierre Plantard aveva solo l’idea di un monarca sacro. Non dimentichiamo che, fino al Seicento, i monarchi francesi (come quelli inglesi del resto) erano considerati esseri semi-divini. Si attribuivano loro tra l’altro poteri taumaturgici.

In seguito Plantard pensò ai Merovingi che, non si sa bene perché, erano visti come una stirpe misteriosa e santa. Dal canto mio ho fatto una ricerca sulla loro dinastia e non ho scoperto nulla che giustificasse questa loro fama. Erano semplicemente una tribù di franchi, crudeli, ambiziosi e intriganti come gli altri.

Come mai allora sono descritti come semi-dei?

Credo che l’aura di sacralità sia stata creata in seguito come parte della mitologia francese, con i simboli dell’ape, del giglio e così via. Personalmente sono molto affascinata da questi miti francesi, da personaggi come Giovanna d’Arco, Gilles de Rais, o la Maschera di Ferro, tutti perfettamente inquadrati in un sistema di leggende. Pierre Plantard in fondo non ha fatto altro che seguire questa tradizione, unendo fra loro vari miti in modo veramente geniale.

Quando il potere è passato nelle mani delle società segrete anglosassoni tutto ciò è sparito, a cominciare dalla figura del re?

Si, è finito. Bisogna dire che cambiano anche i tempi e ormai si dovrebbe parlare di “sacri banchieri” e di “sacre multinazionali” più che di re-sacerdoti.  Qualcuno ha persino scritto che le banche sono i nuovi templi. È lo strapotere dei soldi che continuerà a esistere fino a quando non ci renderemo conto che non sono assolutamente necessari. Sarebbe fantastico se si potessero abolire perché sono convinta che sono stati una delle rovine del genere umano.

Come vede una società futura, ammettendo che il piano delle società segrete fallisca?

Ci vorrebbe una società creativa, dove la gerarchia non rivestisse più nessun ruolo. Un professore tedesco che fa ricerche sulle neuroscienze ha scoperto recentemente che le forme gerarchiche sono la rovina del cervello umano perché annientano la creatività dell’individuo. Dice addirittura che le limitazioni imposte dal sistema gerarchico causano un dolore vero e proprio al cervello. Ovviamente la gerarchia piace molto ai membri delle società segrete perché si presta alle loro trame.

E i politici che ruolo hanno in tutto ciò?

Tutte le persone che vediamo in pubblico, o di cui si parla nei media sono semplici marionette. Le persone veramente importanti non si vedono, stanno dietro le quinte. Alcuni anni fa una persona piuttosto importante me lo disse molto chiaramente: le persone che vedi in TV o di cui si parla sui giornali non contano, sono fantocci che vengono usati e gettati a seconda delle necessità. In questo senso ci possiamo interrogare sulla validità dell’attuale sistema politico. I partiti ormai hanno perso ogni identità e ogni ruolo. È inutile illudersi di cambiare le cose votando un partito piuttosto che un altro. In realtà il gioco è ben diverso.

Sarebbe meglio non votare quindi?

No, non sarebbe giusto nemmeno assumere un atteggiamento passivo. Il fatto è che siamo tutti prigionieri in questa tela di ragno.

Allora non abbiamo scampo?

Non è proprio così: credo che una soluzione ci sarebbe, ma richiederebbe un cambiamento radicale del modo di pensare. Dovremmo anche ritrovare l’unità, la solidarietà con il genere umano. Se siamo uniti possiamo resistere, se siamo soli ci possono calpestare quando vogliono.

C’è differenza tra solidarietà e buonismo?

Certo, perché il buonismo è fatto di parole vuote, mentre la solidarietà è effettiva. Essere solidali significa organizzarsi, agire. Significa anche staccarsi dai modelli assurdi che propone la nostra società. Basta guardare la TV per rendersi conto che è in atto un’operazione di rimbecillimento. È proprio a questo che mirano le società segrete che sono composte da personaggi molto intelligenti e possono contare su squadre di efficientissimi psicologi e di altri specialisti che sanno molto bene che cosa dare in pasto alla gente e come manipolare il pubblico.

Se i media non sono affidabili, che cosa pensi di internet?

Internet è per ora un fattore di libertà e penso che dobbiamo tenercelo stretto. Non nego che abbia suoi lati negativi. Per esempio sappiamo benissimo che può essere usato per controllarci. Basta vedere, ogni volta che andiamo su un sito o che compriamo qualcosa on line, come ci arriva subito un sacco di pubblicità che presenta esattamente gli stessi prodotti che abbiamo guardato poco prima. Ma nonostante ciò internet ci permette di accedere a informazioni importanti e anche di contattare persone che altrimenti non potremmo raggiungere. Mi sembra l’unica via possibile.

Vedi qualche possibile modello alternativo alla società attuale?

Il primo passo secondo me sarebbe far capire alla gente che il modello gerarchico è fallimentare e che è inutile tentare di correggerlo. Dobbiamo cambiare radicalmente, anche perché stiamo distruggendo il pianeta e le culture. Bisogna cercare altri modelli, per quanto possa farci paura questo salto nel vuoto. A questo proposito sto studiando civiltà antichissime, che esistevano circa trentamila anni fa, prima che si instaurasse l’attuale modello patriarcale, per vedere come funzionavano e che cosa ha causato la loro scomparsa.

Bisognerebbe dare potere al femminile?

Non credo che il femminile abbia mai avuto un potere come lo intendiamo oggi. Il femminile è legato alla natura. I reperti che ci hanno lasciato le civiltà cui parlavo sono piccole statue che rappresentano animali, o donne. Pensiamo alla Venere di Willendorf, quella donnina dalle forme tondeggianti: era chiaramente destinata a essere tenuta in mano. Recentemente ho avuto la fortuna di ricevere una replica esatta di quella Venere e, prendendola in mano, ho provato un’emozione fortissima. Dobbiamo pensare che le popolazioni che hanno creato questa statua erano cacciatori- raccoglitori, ossia nomadi che si spostavano da un luogo all’altro per cui non potevano erigere grandi statue né avere luoghi di culto. Per loro questa piccola statua che si poteva portare con sé rappresentava la madre, perché dal femminile nascevano tutte le cose. Non era una divinità guerriera come quelle che sono arrivate più tardi con le grandi culture.

Nelle società preistoriche, secondo quanto affermano alcuni antropologi che hanno studiato civiltà di cacciatori-raccoglitori tuttora esistenti, la famiglia aveva una struttura diversa: la donna si sceglieva un partner che tuttavia non aveva posto all’interno del nucleo composto dalla madre, dai suoi figli e dai suoi parenti. La figura del padre non esisteva e il ruolo maschile nei confronti dei figli era tenuto dal fratello della madre che tuttavia non aveva un’autorità paterna, così come è vista oggi. Sembra che il passaggio da questo tipo di società alla società patriarcale gerarchica sia avvenuto nel neolitico.

Pensi che un modello così antico sarebbe proponibile oggi?

Credo che come prima cosa sia interessante scoprire come vivevano questi popoli. Certo che un passaggio a un modello del genere richiederebbe un profondo cambiamento del modo di pensare. Non credo però che sia proprio impossibile, tanto più che oggi la donna gode di maggiore autonomia e a volte sceglie già di crescere da sola i propri figli.

Libri di Sabina Marineo: Globalizzazione la terza guerra (Edizioni Verdechiaro e Nexus), Gli Illuminati (ebook) (Venexia), L’eresia templare (Venexia), Il serpente rosso, le società segrete al potere in Occidente (Venexia), Trappola globale (Macrolibrarsi).

Per saperne di più: https://it-it.facebook.com/sabina.marineo

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