La grande transizione

La grande transizione


L’astrologia ci può aiutare a comprendere l’evento pandemia? Lo chiediamo a Francesca Schaer, astrologa e studiosa di tradizioni spirituali.

La situazione nella quale ci troviamo esige una riflessione in grado di fornirci qualche punto di riferimento per poter operare nell’interiore in modo costruttivo e contribuire – ognuno nel proprio ambito e nei propri limiti – a dare un senso alla crisi nella quale si trova l’umanità.
Se possiamo delegare la gestione dei servizi che garantiscono il funzionamento della vita quotidiana e l’assistenza sanitaria agli addetti ai lavori, non possiamo esimerci dal dare perlomeno un contributo sul piano del campo di coscienza collettivo.
Quando un avvenimento coinvolge la collettività, questo campo è percorso da correnti che influenzano profondamente lo stato d’animo di ogni individuo. È necessario dunque per ognuno di noi non solo reagire in modo da mantenere la propria stabilità interiore ma anche cercare un senso che possa sostenere l’evoluzione delle coscienze, che è la sola cosa che conta, al di là della costernazione o del fatalismo che sono le prime inevitabili reazioni.Come trovare un senso che coinvolga attivamente la nostra anima nella transizione che l’umanità sta vivendo? Come possiamo capire la natura della situazione attuale sul piano simbolico?
L’astrologia è una possibile lettura della realtà, dato che è un linguaggio simbolico, che si serve dei corpi celesti come rappresentanti degli archetipi, cioè di quelle forze che reggono il funzionamento della creazione così come la psiche le percepisce.
Le loro posizioni e interazioni reciproche, espresse dagli aspetti che i pianeti formano tra loro, ci restituiscono un’immagine dinamica dei rapporti tra le energie cosmiche, viste attraverso gli occhi umani.

Se osserviamo il cielo natale di quest’anno astrologico, cioè la carta del cielo del 21 marzo, solstizio di primavera e inizio dell’anno zodiacale, vediamo questa situazione:

  • Saturno, Plutone, Giove e Marte sono congiunti in Capricorno.
  • Saturno sta passando dal Capricorno all’Acquario, segno affine ai processi collettivi.
  • Il Sole, che entra nell’Ariete, è congiunto a Chirone e a Lilith e in sestile a Saturno, Plutone, Giove e Marte.
  • Lilith si trova ancora in Pesci ma nei prossimi giorni entrerà anch’essa in Ariete. È a pochissimi gradi da Chirone, gli si sta avvicinando e presto formerà con lui una congiunzione perfetta di 0 gradi.
  • Chirone è sestile solo a Saturno, mentre Lilith è sestile a Giove, Saturno e Plutone.
  • Eris è quadrata a Marte, Giove, Saturno e Plutone.
  • La Luna lascia nel corso della giornata l’Acquario per entrare nei Pesci ed è sestile a Eris.
  • Nettuno in Pesci è sestile a Marte, Giove, Saturno e Plutone.
  • Urano in Toro è quadrato a Saturno.
  • Mercurio in Pesci è sestile a Urano.
  • Nessun pianeta è retrogrado

 

Possiamo considerare questo cielo come la rivoluzione solare dell’umanità per l’anno astrologico che terminerà il 21 marzo 2021.
Ognuno di noi, sulla base degli aspetti che il suo cielo natale fa con la posizione dei pianeti nel corso dell’anno, potrà estrapolare significati attinenti al proprio percorso evolutivo, ma in casi come questo, quando avvengono fenomeni che concernono tutti, il significato collettivo ha la priorità.
Dobbiamo tutti, in una qualche misura, confrontarci con queste posizioni degli archetipi, che stanno agendo sul campo di coscienza collettivo, quindi, sulla psiche dell’umanità.
Per spiegare brevemente il significato degli aspetti, dobbiamo sapere che la congiunzione è un aspetto estremamente potente, nel quale due energie celesti sono allineate e sembrano trovarsi nello stesso punto, formando una sinergia.
Quando la congiunzione coinvolge più di due pianeti, parliamo di uno stellium, nel quale l’azione composita delle forze è moltiplicata e condiziona tutte le altre energie del cielo, in particolare quelle con cui si trova in aspetto.
Il sestile può invece essere definito come una sorta di alleanza occulta, mentre la quadratura rappresenta una forte tensione che genera conflittualità.
La retrogradazione è una condizione di introiezione di un’energia planetaria, che va a operare più nell’inconscio che nella vita esteriore. La situazione attuale è un’esternazione macroscopica dell’influenza degli archetipi coinvolti, è quindi del tutto comprensibile che nessun pianeta sia al momento retrogrado.

La dinamica tra Saturno, Plutone e Giove
Saturno e Plutone, la cui congiunzione è attiva da vari mesi, sono ancora le due forze dominanti del cielo.
L’entrata di Giove nella congiunzione ha corrisposto al diffondersi della pandemia, essendo Giove energia espansiva, che dilata e ingigantisce le forze con le quali entra in rapporto.
Giove si sta avvicinando a Plutone, è a meno di due gradi di distanza da lui e, più avanti nel corso dell’anno, compirà una congiunzione perfetta anche con Saturno.
In passato la congiunzione Saturno-Plutone è avvenuta in concomitanza con avvenimenti che hanno avuto un forte impatto sulla storia. Nel 1518 (anche allora i due pianeti erano in Capricorno) iniziò il movimento della Riforma.
Il potenziale di questa congiunzione è duplice: genera sconvolgimenti ma apre anche il varco a trasformazioni evolutive profonde.
La natura del rapporto Saturno-Plutone è infatti alchemica: Plutone trasforma la nostra materia, la sublima affinché possa accedere ad una dimensione al di là dei confini del vecchio io, mentre Saturno resiste al disgregarsi delle forme obsolete e rallenta la trasmutazione, esacerbando la tensione e rendendo il processo claustrofobico, finché non cede e conferisce a ciò che Plutone ha trasformato una nuova, stabile forma.
Durante i processi retti da Plutone, la confrontazione con l’ombra è inevitabile. La coscienza deve essere all’erta, pronta a riconoscere gli impulsi che provengono dall’inconscio e pronta a reagire in modo etico e aperto, per accompagnare e non ostacolare le trasformazioni interiori operate da Plutone.
Saturno, nella sua forma luminosa, porta chiarezza, disillusione e disincanto, senso per l’essenziale e la capacità di discernerlo. Rappresenta l’archetipo del Vecchio Saggio.
Plutone è l’archetipo del mondo sotterraneo, dell’inconscio profondo, dove ci sono le energie più primitive ma anche le più potenti, la materia grezza che può essere trasformata per permettere l’attualizzazione del Sé.
Plutone sostiene la dissoluzione del karma confrontandoci con gli aspetti meno evoluti della psiche. Il signore del mondo sotterraneo ricorda all’anima dove è ancora prigioniera e, se l’anima è pronta, le apre le porte dello spirito.
La nostra società ha nei confronti di Saturno e Plutone un atteggiamento distorto e ambivalente.
Di Saturno assimila solo la parte meno evoluta, quella del super-io freudiano, dell’autodisciplina rivolta al controllo delle energie animiche, del lavoro come mero senso del dovere o adattamento al principio di realtà.
Ma questi aspetti di Saturno bloccano l’energia, generano stagnazione e sclerotizzazione. Saturno ha bisogno di essere integrato come saggezza che limita l’infantilismo dell’ego ma non opprime la coscienza, la rende più sottile, capace di cogliere l’essenza al di là delle forme, che distraggono la mente e le impediscono di scorgere l’essenza.
Plutone è invece considerato, a torto, come una potenza infernale e viene omologato a uno strapotere totalitario che blocca la volontà individuale e fa emergere ombre ataviche.
Plutone in realtà non infierisce mai sull’anima, è la porta al di là della quale c’è la realizzazione creativa e spirituale. Il passaggio nel mondo sotterraneo dell’inconscio profondo è inevitabile per trovare l’energia che ci permette di varcare questa soglia. Senza il passaggio attraverso Plutone, rimarremmo in una visione illusoria del percorso evolutivo, non capiremmo nemmeno il senso dell’incarnazione e non potremmo accedere al potere creativo che ci permette di cambiare la nostra realtà.
Di tutti gli archetipi Plutone, per l’io diurno, è il più difficile da comprendere.
L’ostacolo principale è la paura atavica del buio. Ma per poter scoprire la luce interiore, che è la nostra essenza, abbiamo bisogno del passaggio per uno spazio che oscuri il nostro Sole, con il quale tendiamo troppo ad identificarci.
Giove, invece, per la nostra società è una specie di nume tutelare. Lo si immagina come il Grande Benefico, che elargisce generosamente ogni bene, specialmente materiale ma anche in campo creativo e intellettuale. Giove regge infatti l’intuizione che apre ad una visione d’insieme delle cose.
Ma tendiamo a dimenticare che la sua energia espansiva promuove tutte le proliferazioni; anche il cancro è una malattia gioviana, come l’adiposità e certi stati maniacali, come ogni esagerazione ottimistica, come il pensiero positivo che ignora ostinatamente il lavoro di guarigione dell’ombra o come il pensiero imprenditoriale, che vuole fare di ognuno di noi un manager che “gestisce il proprio capitale” di talenti.
Esiste una gerarchia naturale degli archetipi, per cui i pianeti personali, più vicini all’io (Sole, Luna, Mercurio, Marte, Venere, Giove e Saturno) sono sottoposti all’influenza degli archetipi transpersonali (Urano, Nettuno, Plutone), che sono i veri agenti trasformativi sul piano collettivo.
Quando Giove è congiunto a Plutone, l’ambizione gioviana non è più rivolta alla soddisfazione personale, l’io viene ridimensionato. L’intervento di Saturno pone un ulteriore limite: le leggi che reggono l’universo devono essere comprese prima che l’energia gioviana possa arrivare ad un’espressione positiva.
Nella situazione attuale, Giove è sottoposto all’influenza plutoniana e saturnina e le sostiene entrambe, arrestando l’iperattività della nostra società e promuovendo la diffusione del virus, che ci obbliga all’isolamento e al rallentamento del nostro ritmo di vita, quindi ad una fase di introversione coatta.

Il Sole e l’Ariete Tredici
Il Sole, rappresentante dell’io diurno, dell’identità e dell’immagine che abbiamo di noi stessi, si trova tra Lilith e Chirone, è dunque un Sole sottoposto ad una forte pressione tra un’energia che rifiuta ogni adattamento sociale e ogni ostacolo all’espressione della propria autentica natura (Lilith) e un’energia che rimanda alla ferita primaria che ha compromesso la coesione dell’io e costituisce uno dei punti più delicati del cielo natale (Chirone).
Il Sole è legato al grande stellium in Capricorno da un sestile, quindi da un aspetto abbastanza armonioso, che fornisce energia di sostegno.
Dobbiamo però chiederci verso cosa è rivolto il sostegno dei grandi protagonisti della crisi attuale.
Intuiamo che lo scopo non è l’annientamento dell’io, ma la sua trasformazione.
In senso evolutivo potremmo anche vedere questo Sole come un Sole che sta guarendo da un’immagine erronea di sé.
Ma non si tratta di un processo armonioso e indolore. Lilith e Chirone incalzano l’io affinché riconosca le proprie ferite, le integri e le trasformi con lo scopo di mutare la propria identità.
Il segno dell’Ariete è connesso sia al pensiero che agli istinti. Nell’anatomia esoterica corrisponde alla testa, alle ghiandole e ai centri energetici preposti alla visione trascendente e alla creazione di forme-pensiero.
Ma il primo segno dell’iter zodiacale non è un segno che privilegia il pensiero, è considerato impulsivo, pieno di energia ma poco consapevole, spesso incapace di portare il proprio potenziale a compimento, se non dispone di risorse mentali per incanalare la propria energia.
Di tutti i segni l’Ariete è considerato il più egoico.
Ma in alcuni cieli, quando forma aspetti con Plutone e con altre forze che attivano processi trasformativi, l’Ariete assume una diversa identità.
Al posto di essere il primo segno, in un certo senso diventa il tredicesimo, dunque il segno della morte e rinascita.
L’iter zodiacale può essere visto come un percorso evolutivo che parte dall’istintualità (Ariete) per arrivare alla realizzazione spirituale (Pesci). Nei Pesci vi è la dissoluzione dell’ego ma il viaggio non è terminato, un nuovo ciclo inizia e la prossima tappa è di nuovo l’Ariete, ma un Ariete consapevole, capace di compiere un passo ulteriore nella realizzazione del Sé.
Si tratta di un passo legato alle energie della mente come sede dei centri energetici che coordinano l’intero corpo energetico.
C’è una connessione con quello che nelle tradizioni orientali è la salita della kundalini che, da energia vitale indifferenziata alla base della spina dorsale, sale lungo il canale spinale e attiva al suo passaggio tutti gli altri centri e, in un certo senso, li unifica, per infine raggiungere la testa e permettere alla coscienza di comprendere e realizzare il potenziale insito nell’anima, potenziale del quale l’io ha un’immagine molto limitata e distorta.
Per questa ragione il processo implica anche una sorta di sacrificio dell’io.
Nella tradizione occidentale la Passione e Resurrezione di Cristo rappresentano un processo in realtà simile, benché appaia ai nostri occhi molto più radicale.
Non è casuale che la Pasqua sia la domenica successiva al primo plenilunio di primavera.
Anche nella leggenda del Graal troviamo elementi che rimandano a questo processo.
Parsifal può essere visto come la figura mitica che meglio rappresenta l’Ariete Tredici. Egli non muore e rinasce in senso fisico, ma è chiamato a comprendere il Graal, per poterlo servire. Questo implica un cambiamento del pensiero, una sublimazione degli istinti e delle emozioni e una comprensione profonda del potere risolutore dell’Amore.
Nell’Ariete Tredici il Sole discende nell’Ade, per risorgere trasformato.
Se leggiamo la storia di Cristo come un mito, in cui ogni dettaglio ha un significato simbolico, vediamo che la crocifissione avviene su un monte chiamato Cranio (Golgotha).
La testa, intesa come sede del pensiero, diventa il luogo del tormento, quando la mente non riesce a risolverela realtà secondo i dettami dell’io diurno e deve arrendersi ad una visione trascendente.
Cristo, che rappresenta il Sé, cioè una consapevolezza onnicomprensiva, è capace di attivare simultaneamente ogni centro energetico per generare un’energia che trasmuta la materia e la rivela per quello che è: vibrazione luminosa.
Naturalmente non sto cercando di dire che la crisi che stiamo vivendo a livello mondiale significa letteralmente che l’umanità deve imparare a trasmutare la materia o che debbano avvenire processi energetici concernenti, in senso lato, la kundalini a livello di massa.
Sarebbe utopico e, per la maggior parte di noi, totalmente improponibile.
Ma qualcosa in noi deve aprirsi e integrare nel corpo una nuova consapevolezza, passando per un affinamento dei centri energetici della testa.
In questa situazione l’eroismo arietino è legato ai valori della Vergine: il lavoro assiduo per mantenere l’intelaiatura della società e il ritiro nei propri spazi. Gli impulsi egoici dell’Ariete qui sarebbero controproducenti; ora abbiamo bisogno di calma per riflettere sul senso del nostro percorso non solo a livello personale ma collettivo.

Lilith
Lilith non è un corpo celeste, bensì un punto calcolato sulla base dell’orbita lunare, che è ellittica e quindi comprende due fuochi, uno dei quali è occupato dalla Terra, l’altro è Lilith.
Lilith è un archetipo estremamente complesso, che, a causa della sua natura imprevedibile e incontrollabile, viene, come Plutone, quasi sempre interpretato negativamente.
Lilith in realtà è energia libera che può ispirare la saggezza, se la sua vera natura viene riconosciuta.
Ma se abbiamo una proiezione negativa nei confronti di questa energia, la sua influenza su di noi sarà nefasta e promuoverà atti gratuiti autodistruttivi o forme di ribellione caotiche che danneggiano la coesione dell’io.
Non è casuale che un’ipotesi concernente l’origine del virus consideri una mutazione genetica che coinvolge un pipistrello e un serpente, entrambi animali eminentemente lilithiani.
In questa sede la veridicità dell’ipotesi non ha nessuna importanza, ma il fatto che siano stati messi in causa questi due animali può significare che la scintilla che ha generato il virus sia, sul piano simbolico, di natura lilithiana
Il 21 marzo Lilith era congiunta a Nettuno in Pesci, dettaglio che sottolinea ulteriormente il fatto che è particolarmente attiva a livello dell’inconscio collettivo

Chirone
Chirone è un grande asteroide che si trova tra Saturno e Urano, quindi nella zona di transizione tra la sfera personale e quella transpersonale.
Rappresenta l’archetipo del guaritore ferito e presiede a tutti i processi evolutivi che trasformano le ferite dell’anima tramite il lavoro sul corpo energetico.
Non tutti gli astrologi sono concordi nel vedere Chirone come un guaritore, per alcuni è l’indicatore di una ferita dell’anima che non può essere guarita e rappresenta una sorta di limite che non possiamo travalicare.
Si tratta, evidentemente, di un’interpretazione saturnina. Chi vede in Chirone il guaritore è invece più dalla parte di Urano, per il quale nessun cambiamento è potenzialmente impossibile.

Marte
Anche Marte merita un accenno. È l’archetipo della volontà, dell’istinto, della lotta per la sopravvivenza e della libido.
Marte in Capricorno è pratico e ponderato; il Capricorno mortifica l’impulsività ma conferisce una grande resistenza e pazienza.
Al momento anche l’energia di Marte contribuisce alle impennate nella diffusione del virus.
È inoltre quadrato a Eris, un’energia animosa di cui parleremo in seguito. Chi ha un Marte dominante nel proprio cielo natale dovrà essere guardingo, per evitare reazioni estemporanee. Soprattutto nei casi in cui persone incompatibili sono costrette a convivere senza poter ritirarsi nella solitudine, Marte potrebbe esacerbare i conflitti.
Dobbiamo ricordare che l’uso migliore di Marte in Capricorno sono la costanza nella pazienza e l’assiduità nella concentrazione verso i propri obiettivi.

Urano
Per quanto riguarda Urano, che è affine alle nuove tecnologie e quindi svolge un ruolo importante in questo periodo in cui la rete dei rapporti umani passa necessariamente per internet, sembra che il suo influsso sia benefico.
Si trova nel Toro, un segno di Terra che garantisce una certa stabilità. Qui Urano incoraggia ad accettare il cambiamento sul piano delle strutture. Il passaggio al telelavoro ne è al momento l’esempio più lampante.

Nettuno
Anche Nettuno è cruciale, poiché è coinvolto tramite un sestile ai tre grandi protagonisti. Il sestile è un aspetto che fornisce energia di sostegno al processo rappresentato dallo stellium tra Saturno, Plutone e Giove.L’energia nettuniana ha una valenza particolarmente collettiva, è legata alla spiritualità, indica la nostra capacità di esprimere la compassione e di saper sacrificarsi per valori che vanno al di là degli interessi personali.

Eris
Eris è un pianeta nano transplutoniano scoperto nel 2005. Si trova in Ariete da un secolo e vi resterà per altri vent’anni.
Nella mitologia greca, Eris è la sorella di Ares (Marte), bellicosa e preposta a fomentare la discordia. Fa parte di questi corpi celesti ai quali vengono ascritti significati ombrosi, trappole nelle quali la coscienza può cadere e che fomentano il caos. Eris è una guardiana della soglia, che sbarra alla coscienza l’accesso a dimensioni più alte, finché l’io non si è purificato.
Eris è anche legata al tema della discriminazione e dell’esclusione, è sia colei che ostracizza che colei che si ribella all’ostracismo.
Viene messa in relazione con il cosiddetto butterfly effect: un’azione apparentemente anodina che può avere conseguenze sproporzionate. In un altro senso, possiamo anche vederla come un fattore che promuove le psicosi collettive.Il vero pericolo è che, se siamo in uno stato di abaissement du niveau de conscience, le nostre reazioni potrebbero avere effetti a catena imprevedibili. Quindi, nella situazione attuale, Eris è un fattore potenzialmente molto destabilizzante.

Sintesi
Se vogliamo leggere la realtà in chiave simbolica, dobbiamo anche osservare quale genere di sintomi sono provocati dal virus: il sistema respiratorio è la parte del corpo più colpita.
Nell’anatomia esoterica, l’emozione maggiormente connessa ai polmoni è la tristezza.
Si tratta di un’emozione che spesso fraintendiamo e che associamo alla depressione, che è invece una condizione saturnina di oppressione, in cui emergono ansietà e tormenti mentali, che appesantiscono i centri energetici del petto e ostacolano la respirazione.
La tristezza invece dilata il respiro e apre una porta alla dimensione dell’anima.
Siamo all’inizio di un nuovo ciclo evolutivo.
La funzione di questa epidemia è quella di imporre una battuta d’arresto alla società e obbligarci all’introspezione, affinché si possa in noi fare spazio per una visione nuova dell’essere.
È un processo estremamente delicato, perché, se indulgiamo in interpretazioni che rimandano al passato, cadiamo nei vecchi modelli che dovremmo trascendere.
Il processo sembra essere legato anche ad una sublimazione del corpo emozionale.
La tristezza è di tutte le emozioni il primo solvente, il secondo, assoluto e universale, è naturalmente l’Amore.
Ma per incarnare l’Amore, dobbiamo prima ricondurre le vecchie emozioni nel vasto lago della melancolia, che le scioglie. Se resistiamo alla tristezza, invocando le energie vitali più istintuali, ricadiamo nel nostro piccolo io, che non vuole accettare l’impotenza perché teme che lo annienterà.
La nostra società, orientata alla crescita costante e al consumo delle risorse naturali è una società deprimente, perché il materialismo è deprimente e mortifica l’anima, con la quale ci dobbiamo ricongiungere per poter accedere allo spirito.
La tristezza è dell’anima, ma al di là della tristezza c’è un orizzonte vastissimo, che ha una qualità nuova, diversa da quanto abbiamo finora esperito.
È una qualità non ancora chiaramente percettibile, perché stiamo ancora resistendo a fare il lutto della vita superficiale e autodistruttiva alla quale siamo collettivamente abituati.
Se accettiamo serenamente il relativo ritiro dal mondo attivo e accettiamo di lasciarci ispirare dall’anima, che vuole ricongiungersi con lo spirito, potremo emergere da questa crisi con risorse del tutto nuove.
Per chi rifiuta la tristezza è tempo di rendersela amica e di esplorare il suo potenziale.
Per chi invece ha già scoperto la porta che conduce dalla tristezza alla quiete dell’anima, è tempo di esplorare gli orizzonti che la quiete dell’anima rende accessibili.
Entro la fine dell’anno l’energia di Giove dovrebbe cambiare polarità e diventare fonte di ispirazione positiva.
Ciò che dobbiamo a tutti i costi evitare è pensare che questa pandemia sia solo un episodio e presto tutto tornerà alla normalità di prima. Sarebbe perdere l’occasione di lasciarsi ispirare a una comprensione più profonda, che ci trascina verso il basso solo per darci la possibilità di ascendere verso l’alto, verso qualcosa di sconosciuto ma indispensabile alla nostra evoluzione.

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