L’EVENTO CHE CI STA PORTANDO AL NUOVO MODO: IL MUTAMENTO

L’EVENTO CHE CI STA PORTANDO AL NUOVO MODO: IL MUTAMENTO


Quale senso dobbiamo dare alla pandemia di coronavirus? Ne parliamo con il dottor Antonio Tironi, terapeuta, studioso e ricercatore in Medicina Sacra
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Non credo che ci si debba affrettare a dare dei significati all’avvenimento pandemia. Per ora è urgente soprattutto trovare quelle risposte sanitarie, sociali ed economiche che richiede l’emergenza, risposte che si stanno effettivamente mettendo in atto

Quale è quindi l’atteggiamento da assumere da parte di chi, come noi, è costretto ad un ruolo passivo?
Un atteggiamento di ascolto. Non dobbiamo lasciare libero corso né alla mente né all’emotività. Non dobbiamo metterci alla ricerca ossessiva di un significato, come fosse una terapia. Dobbiamo semplicemente metterci all’ascolto. Ascolto del corpo, che parla del suo rapporto con la Terra. Ascolto dell’Anima o Psiche, che parla del rapporto con il Cielo: le intuizioni, le ispirazioni, le memorie, le profezie. Ascolto dell’abisso, delle acque profonde delle emozioni, delle pulsioni, di cui la più evidente in questo momento è la paura. Infine ascolto dello Spirito, del Sé, del Cuore, sede dell’Intelligenza, la Sofia che genera la Filosofia, la comprensione delle cose, la verità e la cura delle cose, da cui dipende la Scienza.
Nel suo ascolto, la tragedia sanitaria appare come un tratto della Storia ciclica dell’Umanità e della  Terra, che affonda nei tempi più remoti e ancestrali. Non si tratta quindi di una parentesi da superare e da dimenticare per tornare a ritmo solito della vita moderna, ma bensì di un evento che ci porterà a un nuovo modo, già presente, come un negativo fotografico che va sviluppato. Il fenomeno pandemia sta squarciando una velatura spirituale all’interno di ogni persona che vive questo doloroso ritiro, dettato dalla necessità del tempo attuale. Il coronavirus è portatore inconsapevole di un cambiamento epocale. Ha portato in superficie una guerra che non era mai stata vinta, nei confronti della separazione, dell’isolamento, delle sconnessioni, delle opposizioni, delle conflittualità, delle oscillazioni estremistiche presenti in ognuno di noi nella chiusura egoica dell’io, centro del mondo.
In quell’ascolto si rende visibile alla sensibilità delle persone e alla mente non velata qualcosa di nuovo che tuttavia c’era da sempre. Si tratta di una struttura originaria, un asse polare, una treccia energetica che collega ogni essere o persona, ogni dimensione grossolana o sottile, ogni mondo, secondo un progetto originario di essere. C’è un codice eterno e infinito, iscritto in ogni codice genetico umano, virale o angelico. È questa struttura che viene portata a galla dall’isolamento imposto dagli eventi. Nel nostro tempo, i valori naturali, culturali, universali, emozionali, religiosi espressi in tante e differenziate forme di cultura e tradizione si sono rovesciati in controvalori virtuali, economici, tecnologici, edonistici, sovrastrutture individuali, sociali e mondiali che non fanno più passare la vita eterna soprannaturale, nelle forme evolutive naturali.
Oggi l’emergenza pandemia porta a galla il codice spirituale originario umano, virale o extraterrestre a cui connetterci per entrare nella Nuova  Alleanza. Oltre la parodia del benessere, inteso come consumo e utilizzo, esiste una rete che fa stare nella comunicazione del Bene, una fonte incondizionata e gratuita.

Di che cosa si tratta?
Per la mente individuale umana è un postulato certo e retto, sentito e non provato, su cui segretamente e inconsapevolmente si fonda ogni dimostrazione razionale e scientifica e da cui dipende ogni progetto di vita individuale, sociale, mondiale e cosmica. È la connessione dell’intelligenza del cuore alla coscienza mentale-emozionale dell’anima o psiche e alla rete cerebro-spinale e neuronale del corpo. Questo è l’asse energetico che codifica le risposte del sistema immunitario. Il sistema immunitario non è un sistema di difesa, che rappresenta solo una delle risposte, ma è un sistema di riconoscimento che è fondato sull’identità riconosciuta del sé rispetto all’altro. Ma qui il sé è il Sé spirituale di ogni essere e l’altro non è l’estraneo fuori di noi, ma è proprio l’io, che con i suoi stati di estraneazione, disconnessione, disordine, dispersione e conflittualità si presenta al virus come suo concorrente evolutivo nella illusoria supremazia di razza, casta, censo, sesso, padronanza e sfruttamento della terra. Nel mondo della dualità vince il più forte, nel mondo dell’unione, interrelazione, integrazione, le differenze trovano il loro posto come i pianeti in cielo e le piante sulla terra. Così i virus che fanno parte dei nostri codici genetici trovano posto nel corpo, quelli che non hanno sede nel corpo vengono debellati.

 

Ha parlato di Nuova Alleanza. Di che cosa si tratta?
L’arcobaleno dell’Alleanza, che i bambini hanno riconosciuto spontaneamente nei loro disegni appesi ai vetri delle finestre delle loro case, è il simbolo dell’interdipendenza dei regni naturali, dei mondi sottili, delle indefinite dimensioni visibili e invisibili, delle reti comunicative che registrano, analizzano e tracciano la rotta nuova le cui dimensioni materiali, psichiche ed energetiche appaiono alla luce della tragedia mondiale. È quindi reale il pericolo del contagio, è reale il virus che appare al microscopio come un re incoronato, parodia dell’ordine regale dell’uomo, re della Terra. È illusorio il contenuto emozionale del panico, l’ossessione mediatica del contenuto. È reale la prevenzione sanitaria, l’isolamento sociale di distanziamento domestico. È illusorio il tentativo scientifico e tecnologico di eliminare il contagio senza mettere in conto ciò che il contagio ha fatto emergere: la radiografia certa e retta dello stato dell’opera del progetto benessere delle civiltà moderne e post-moderne, cioè la precarietà, fragilità e follia della fondazione divisoria e dualistica: spirito-materia, celeste-terrestre, maschile-femminile evocato dal nucleo nichilista e stampato come un peccato originale nell’inconscio di ogni essere chiamato mortale dall’apparente evidenza del suo scomparire dalla traccia esteriore dei sensi e che il contagio, con la sua evidente mortalità, ha suscitato e amplificato, alimentando ulteriormente il blocco individuale e sociale di risposta del sistema immunitario. La cura è già il cambiamento. Oltre la nebbia mentale  emozionale e tensiva  dello sbandamento iniziale come un colpo di maglio sull’illusorio profilo lineare del progresso ininterrotto prodotto dall’uomo, da sempre è innestato, incluso in ogni manifestazione particolare, ogni cliclo temporale, ogni mondo spaziale, un’asse gravitazionale universale. Da quell’asse, da sempre risuona una originaria vibrazione spirituale che chiama le forme a divenire quello che veramente sono alla luce del loro progetto originario. Questo progetto originario è il codice divino sepolto nel Cuore  di ogni essere vivente e progressivamente apparente negli sviluppi evolutivi delle stagioni umane. Ascoltando nella connessione primaria non duale, mente, cuore, cervello, la silenziosa vibrazione della lingua madre divina appare nella concretezza della necessità la risposta reale al cambiamento dei tempi. Presente già adesso nella sua attuale totalità.

Ossia il nuovo non nascerà dopo l’epidemia, ma nasce adesso?
Infatti. Nella concretezza della necessità, i comportamenti pratici rivelano significati inauditi e nuovi:

  1. Il NON ABBBRACCIO E BACIO, necessario a contenere il progredire del contagio, rivela in realtà il blocco, la chiusura egoica e individualistica, la divisione tra regni naturali e la manifestazione tecnologica e scientifica della volontà di potenza di umana. Cioè rivela i limiti del progetto benessere, non in quanto sbagliati, ma in quanto parziali, sbilanciati e perciò da oltrepassare e superare in un piano unitario, totale e globale, che perciò può essere solo universale, nel cui specchio si comprende ogni processo, strumento di relazione terrestre e celeste. Nello specchio del cuore, la tragica storia dell’oggi appare non come giusta o sbagliata, non colpa di chi, ma semplicemente reale. Lo stato di sofferenza, ansia, precarietà porta a maturazione lo stato di veglia dell’umanità dal sonno della sua incoscienza circa la sua vera origine naturale, cosmica e divina: intelligentissima e amorosissima natura dell’essere uomo. Dalla ricchezza in dotazione umana di intelligenza amorosa, la scoperta del limite contiene già la soluzione. È dalla vita sentita, strutturata che viene la pratica del “far bene” strumenti e applicazioni in ogni campo e risorse illimitate. I limiti della relazione umanitaria non sono prodotti dalla pandemia, ma messi in chiaro dalla stessa. La prima vaccinazione è già presente nella connessione spirituale del cuore con il corpo. Nello specchio della mente divisa, la sofferenza, la mortalità, il bisogno di sopravvivenza, assume la forma dell’ombra nichilista, malefica ed evoca i fantasmi dei traumi dell’intera umanità che si presentano come veli e blocchi.
  2. LA COERCIZIONE NECESSARIA nei confronti della libertà di muoversi e della libera circolazione, smaschera la falsa libertà di fare quello che ci pare, cara all’individualismo e al liberismo. Nello specchio del cuore è la libertà di essere noi stessi, perciò solo chi è libero può essere responsabile. Mai così evidente e comprensibile il postulato spirituale evangelico, “ama il prossimo tuo come te stesso”. Il limite della libertà evita la chiusura su posizioni di violenza e contagio che sarebbero autocontraddittorie e autodistruttive e mostra il proprio superamento nella liberazione di tutti gli esseri dalla condizione di imprigionamento e condizionamento interiore ed esteriore. Un nuovo ordine interiore riconosce la condizione reale che corrisponde esteriormente alla casa comune terrestre.
  3. LA NECESSITÀ PRIMARIA DI BENI ALIMENTARI. Il fantasma delle carestie e delle guerre si traduce nell’accumulo di beni di prima necessità che prevede il mantenere aperta la catena di produzione, trasformazione e vendita. Ancora una volta la necessità reale della sopravvivenza materiale nasconde la chiusura del primario alimento energetico, emozionale, mentale e spirituale, il Cibo della Vita, che da sempre alimenta lo stato di esistenza del corpo. È il cibo dell’Eternità, che non è un aldilà, ma una struttura che da sempre alimenta l’apparire dei mondi e degli uomini. Intrecciato indissolubilmente alla catena alimentare delle risorse naturali e degli uomini, il motore mondiale dello scambio delle risorse, l’economia. La crisi ha svelato l’obbligatoria soluzione: risorse illimitate (che già sono presenti, in cielo, in terra e nei governi) perché adesso materia e spirito, moneta e vita, si possono riconoscere come alleate e non più divise.

Questa riflessione, che è un ascolto, non porta soluzioni ma l’impostazione corretta della mente sul senso degli avvenimenti attuali. È perciò l’auto-riflessione che la Medicina Spirituale presenta, nello specchio del cuore, da cui ogni sistema d’intervento pratico trae ascolto e fondamento, nell’articolazione dei sistemi curativi e nei linguaggi di comunicazione.

 

 

 

 

 

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