Elettricità abbondante e a buon mercato

Elettricità abbondante e a buon mercato

Si può produrre elettricità in grandi quantità e a buon mercato? Questo è quanto si ripromettono di fare l’ingegner Mantovani e Cosmo Turano che collabora con lui da otre 15 anni allo sviluppo del sistema EZE (Zero Emission Electricity). In che cosa consiste l’invenzione?
“Ho studiato a lungo un sistema che producesse elettricità in modo del tutto fuori dagli schemi”Ci dice l’ingegner Mantovani.
“Abbiamo analizzato tutti i sistemi di produzione di elettricità in uso, l’eolico, il fotovoltaico e molti altri ancora. Abbiamo constatato che tutti questi sistemi funzionano bene ma, hanno il difetto di non funzionare sempre. L’eolico ad esempio non funziona nei giorni in cui non c’è vento, il fotovoltaico dipende dalla luce e così via. La sola cosa che funziona sempre è l’energia termica dell’ambiente: in pratica il caldo e il freddo. Fa sempre caldo o freddo, forse in misura minore o maggiore, ma comunque sempre. Questa energia, che dipende dal sole, non viene usata per un motivo molto semplice e cioè che sfugge. Non si riesce a contenerla. Ora noi, studiando il problema, abbiamo scoperto un rivestimento in grado di contenere l’energia termica. Questo rivestimento è stato creato in ambiente nanotecnologico. Ha praticamente la stessa molecola del diamante e può essere applicato su qualsiasi superficie. Il rivestimento è un ottimo conduttore termico, ma non è conduttore elettrico, quindi ci serve per condurre l’energia termica a un convertitore che la tramuta in energia elettrica. Questo vuol dire che prendiamo la temperatura ambiente, quale che sia. Si stabilisce un differenziale termico e in funzione di quel differenziale si ha più o meno energia. La cosa importante è che l’energia non viene mai a mancare.
Per fare un esempio: se nell’arco di una giornata il sistema fotovoltaico ha bisogno di ventiquattro metri quadrati di pannelli per produrre tre kilowatt/ora che oltretutto ci sono solo per alcune ore al giorno, noi con dieci metri quadrati del nostro rivestimento produciamo tre kilowatt/ora per ventiquattr’ore al giorno.

La produzione del vostro rivestimento richiede molta energia?
Pochissima. Noi non superiamo i cinquanta gradi. Inoltre non abbiamo bisogno di materiali costosi quali ad esempio il platino.

Da un punto di vista estetico, il vostro rivestimento è molto visibile?
Il nostro rivestimento si può applicare a qualsiasi superficie. Per il momento abbiamo deciso di usare pannelli di metallo per un motivo di semplicità, ma come dicevo il rivestimento si può applicare anche al vetro senza alterarne la trasparenza. Inoltre il rivestimento conferisce una resistenza all’abrasione, è autopulente, funziona indipendentemente dal colore che gli si dà, funziona anche se sporco, ad esempio nel caso venisse posto su un tetto e nevicasse.

E i costi, quali sarebbero?
I costi sono concorrenziali. Il nostro materiale di base è il carbonio che è reperibile in qualsiai parte della terra senza bisogno di scavi o di ricerche costose. I vegetali che marciscono e si seccano sono ricchi di carbonio. Il processo è fatto in macchine a ultra-alto vuoto, quindi non c’è contatto con le persone il che esclude la possibilità di errore umano. Il processo può avvenire ovunque, in un Paese provvisto di grandi mezzi tecnologici come in un Paese rurale.

E lo smaltimento?
Il carbonio non necessita di nessun processo di smaltimento in quanto non è inquinante. Eventualmente il problema potrebbe nascere dalla superficie usata quale supporto del rivestimento. Noi per ora abbiamo deciso di usare la lamiera di acciaio che si recupera totalmente. Inoltre l’acciaio, quando va in fusione, deve essere caricato ulteriormente di carbonio per cui il nostro rivestimento non costituisce un problema, anzi.

Quanto carbonio è necessario per rivestire i pannelli?
Il processo è nanometrico, quindi la quantità è piccolissima. Immagini che con cinquanta kg di carbonio si fanno circa 300.000m2 di pannelli rivestiti.

Il vostro sistema è brevettato?
Certamente.

 Ora, quale è il prossimo passo che dovreste compiere?
Il prossimo passo è delicato in quanto si tratta di far conosce il nostro sistema e di ottenere i finanziamenti necessari al fine di ultimare la prima linea industriale. Finora abbiamo investito circa sette milioni di franchi di tasca nostra nella ricerca e nella messa a punto del sistema industriale per la produzione della molecola che sta alla base del nostro rivestimento. Una ventina fra fisici e ingegneri vi hanno lavorato per sei anni.
Ora avremmo bisogno di un sostegno finanziario tutto sommato abbastanza modesto rapportato ai piani industriali per soddisfare le richieste di mercato mondiali. Una volta che si andasse in produzione quanto investito oggi potrebbe essere restituito rapidamente. L’azienda, raggiunta la produzione, sarebbe in grado di autofinanziarsi sia per futuri investimenti che per la produzione in serie.
L’azienda è intenzionata a realizzare una prima industria sita in Cresciano, in Ticino, creando occupazione di circa 100 addetti.

Per maggiori informazioni rivolgersi a cosmo@eze-system.com

 

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