Integrare e non separare, questa la Mission Matrix

Integrare e non separare, questa la Mission Matrix

“Abbiamo perso il fiato per parlarci. Ha perso la città, ha perso la comunità. Abbiamo perso la voglia di aiutarci”

 Questi alcuni versi di “Ho perso la città” di Niccolò Fabi. Mai come adesso, mi chiedo davvero se l’essere umano abbia perso la voglia di tendersi la mano, di sostenersi, di sorridersi con gli occhi, anche se indossa la mascherina. Non ho la risposta scolpita nella pietra, ma sento da qualche parte una fiamma divina universale che è costantemente accesa e che è lì, pronta a farsi alimentare da esseri umani desiderosi di creare un mondo nuovo. Un luogo dove l’empatia, il contatto, la comprensione, il rispetto e l’aiuto reciproco sono alla base della brace che tiene vivo il falò. Sara Azzolini è una di quelle persone in cui il fuoco ha sempre arso, ecco chi è: ha 33 anni, attualmente vive a Treviso, è imprenditrice.

In passato i Quaderni di Mutamenti l’hanno incontrata per parlare delle “cinque ferite” (a piè pagina il link per leggere l’intervista). Di tempo ne è passato da allora e nel frattempo la giovane ed intraprendente Sara ha fondato Maatis – azienda che si adopera per catalizzare coscienza imprenditoriale e attivare dinamiche di espansione del business. Maatis sviluppa progetti con un’identità e una voce propria, profonda, riconoscibile e di valore. “Mettiamo il focus sull’imprenditore. Sono convinta che, se l’imprenditore non ha consapevolezza di quello che è veramente la sua missione di vita, e quindi la sua connessione alla sua vocazione, l’azienda ne può risentire rischiando di non raggiungere un autentico successo. Certo, potrebbe diventare un’azienda a 5, 6 zeri ma comunque rimarrebbe un buco nella persona.” La funzione di Maatis è quella di aiutare la persona a connettersi il più possibile con la propria missione per chi è pronto, visto che non stiamo parlando di un percorso privo di ostacoli. Rammento che, nella vita, la nostra missione è anche il nostro ostacolo più grande da superare, ce lo insegna Chirone, il guaritore ferito. È un processo molto intenso e profondo rivolto alle persone coraggiose. Di conseguenza il lavoro svolto avrà inevitabilmente delle conseguenze sull’azienda: ci dedichiamo ad un approccio olistico, dalla cura fisica, mentale, emozionale, spirituale dell’imprenditore, dopodiché trasferiamo la nostra attenzione sull’azienda.”

Fatta questa premessa Sara aggiunge che dal 15 ottobre 2021 qualcosa ha iniziato a ruggirle dentro.Quel giorno è stato infatti un giorno che, difficilmente si potrà cancellare dalla memoria: per 23 milioni di italiani è stato negato il diritto al lavoro costituzionale. “Non pensavo mi avrebbe toccata così tanto questa decisione. Soprattutto constatare come alcune persone, che non per forza stanno facendo un percorso di consapevolezza, siano andate a manifestare nelle varie piazze in giro per l’Italia – e il mondo – (ne è un esempio eclatante Trieste). Mi riferisco anche a quelle persone che davvero rischiano di perdere (o hanno già perso) il lavoro, per difendere la loro integrità di esseri umani. È scattato qualcosa dentro me: ho sentito il bisogno, il dovere, di sostenere queste persone. Da allora mi sono detta, è ora di fare qualcosa.” Scocca una scintilla e Sara e i suoi collaboratori impiegano gran parte delle loro risorse in un nuovo progetto: Mission Matrix.

Cos’è Mission Matrix ?
Mission Matrix è un raccoglitore di persone, progetti, aziende. Non è un mero elenco dove sono segnati dei nomi di persone che cercano lavoro o di aziende che cercano personale. Mission Matrix è vivo! Penso che la parte più interessante del progetto siano le macro-aree. Secondo la nostra visione è necessario creare una realtà di vita nuova a 360° e bisogna lavorare su tutti i campi possibili e immaginabili. Al momento abbiamo identificato 17 macro-aree: scuole e istruzione, salute e sanità, agricoltura, comunicazione e divulgazione, informatica, finanza e cripto-valute, etc. Ad ogni macro-area abbiamo abbinato un coordinatore e ogni macro-area contiene aziende, progetti e persone. Questi raccoglitori non sono qualcosa di freddo e statico ma sono entità costantemente vive.

Che tipo di aziende fanno parte di Mission Matrix?
Sono tutte aziende di tipo costituzionale e cioè che accettano tutti indistintamente.

Quali sono i progetti che fanno parte della rete di Mission Matrix?
I progetti possono essere già esistenti o possono nascere adesso. In entrambi i casi possono cercare competenze, figure utili a far sbocciare l’attività o semplicemente vogliono far parte della rete. Per fare un esempio, nella macro-area “salute e sanità” c’è il progetto “Dama Luberi”, una rete di professionisti (medici, dentisti, ostetriche, psicologi, etc.) che si stanno unendo nella provincia di Treviso per offrire la loro professionalità in maniera etica e costituzionale. Ci sono progetti esistenti che sono aperti ad altri professionisti che si vogliono unire per collaborare insieme in maniera consapevole e rispettando i crismi della costituzionalità.

Mission Matrix si occupa di altro?
Ci sta molto a cuore creare dei modelli che possono essere seguiti da chi lo desidera. In questo modo la rete si espande. “La nuova scuola” per esempio, è un modello che stiamo creando nella macro-area “scuole e istruzione”. Ci sono vari tipi di scuole: parentali, nel bosco, steineriane, ecc. Ce ne sono di tutti i tipi ma a volte ci può essere un po’ di confusione. Quello che desideriamo fare, coadiuvati da professionisti del settore, è creare dei modelli che si possono replicare nelle varie regioni e nelle provincie italiane. La forza di seguire questa filosofia è quella di capitalizzare le variegate esperienze di chi fa parte di Mission Matrix. Replicare i vari modelli significa dare la possibilità ad altre persone di farne l’esperienza e constatare se esistono criticità e, se del caso, apportare modifiche che possano essere utili a tutti. Così facendo si capitalizza anche l’errore. Questa strategia aumenta l’evoluzione dei modelli e la loro velocità. Non c’è più un approccio isolato. La rete dona forza a chiunque ne faccia parte contribuisce al successo del progetto. Il beneficio quindi viene assaporato da tutti.

È un periodo storico dove la separazione si fa largo un po’ dappertutto. Mission Matrix ha una sorta di “selezione all’ingresso”?
Mission Matrix è aperto a tutte le persone e le aziende che vogliono vivere in maniera costituzionale. Non giudichiamo chi opera in maniera differente, ma per noi non ha senso accogliere chi non ha come punto cardine questo modo di essere e di agire. È per chi non mette barriere a nessuno. Il mio intento non è quello di creare una sorta di mondo parallelo. Non ha senso agire in questa direzione, sarebbe come alimentare di nuovo la separazione.
Io non voglio andare a vivere in una comunità – e questo non significa che Mission Matrix non sostenga questo tipo di realtà – per me l’obiettivo è, sostenere anche questi tipi di comunità e riuscire a portare la costituzionalità all’interno della vita di tutti i giorni. Personalmente sto bene a Treviso. Vivo in centro. Non voglio fuggire, desidero profondamente vivere in maniera libera qui.

Qual’è la sfida di Mission Matrix?
Integrare e non separare. Perché dobbiamo privarci di vivere una vita – mi si passi il termine – “normale”? Il nostro obiettivo è quello di integrarci, dare la possibilità anche alle persone che in questo periodo vivono nella paura di cogliere delle possibilità. Mission Matrix desidera fornire un esempio concreto affermando: “SI PUÒ FARE!”. Si può vivere una vita aperta e libera nel mondo qui ed ora e non in un mondo a parte. Desideriamo iniettare coraggio a chi ha paura e permettergli di dire: “Si, anche io posso farlo.” Abbiamo già fatto esperienza delle comunità hippies e Sannyasin di Osho. Sono state realtà utili e funzionali per dimostrare che si potevano creare comunità distaccate dalla nostra realtà ma ora la vera sfida è stare dentro al mondo.

Far parte della rete di Mission Matrix è gratuito?
Vorrei dare profonda importanza alla questione della responsabilità. Tutti si aspettano una piattaforma che faccia il lavoro per loro. Non è questa la nostra filosofia. È finita questa era: il papà stato e la mamma chiesa. Ora è il tempo della responsabilità. Vuoi creare un mondo nuovo? Bene, ti devi prendere il tuo pezzo di responsabilità. Da gennaio far parte dell’universo Mission Matrix sarà a pagamento, esiguo, ma a pagamento. Se si vuole costruire una struttura che veramente fornisca strumenti per andare avanti necessita di denaro. Il lato finanziario è un contributo energetico fondamentale per l’evoluzione di qualsiasi progetto professionale ed è sano e giusto prendersene la responsabilità.

Maggiori info: https://www.maatis.it/mission-matrix

Le cinque ferite e come guarirle, intervista a Sara Azzolini del 20 marzo 2019) https://www.mutamenti.ch/index.php/2019/03/20/le-cinque-ferite-e-come-guarirle/

 

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